Escursione al laghetto di San Benedetto, Mola Vecchia, Fonte dei Cardellini, sorgente delle Tartare

È questo un sentiero naturalistico molto facile, adatto anche ai principianti purché siano muniti di un buon paio di scarpe da trekking. Ad un certo punto del percorso occorre guadare il piccolo ruscello.

  • Partenza: Subiaco (presso la diga Enel di Scalelle)
  • Il percorso dell'escursione è lungo circa 12 km
    a piedi (andata e ritorno)
  • Difficoltà: facile
  • Segnaletica: ------------------
  • Periodo consigliato: tarda primavera
  • Centro abitativo più vicino: Subiaco

Arrivati a Subiaco superata la piazza del Campo, a ca. 500 m. sulla sinistra inizia il bivio per Jenne e la Via dei Monasteri. Quasi subito, salendo, sui due lati della strada sono individuabili le rovine della Villa di Nerone. La dimora era abbellita e servita da tre laghetti; l'unico superstite sarebbe proprio quello noto attualmente come laghetto di San Benedetto. Qui sembra che Nerone venisse a pescare con una rete d'oro. Superati i ruderi della Villa di Nerone, si prosegue sulla strada asfaltata per ca. 200/300 m.. A questo punto si giunge ad una biforcazione: una strada porta al paese di Jenne nonché ai Monasteri di Santa Scolastica e Sacro Speco; l'altra invece va in discesa e conduce all'incubatoio ittico della Provincia di Roma. Occorre imboccare quest'ultima. Arrivati alla diga Enel di Scalelle, la strada diventa sterrata. Transitati quindi per la via delle Prata e percorsala per ca. 270 m., si giunge ad un punto dove la strada si fa visibilmente più larga ed è possibile parcheggiare.
La visita al laghetto è quindi fruibile anche da chi non ama camminare molto o ha qualche difficoltà.

La segnaletica, in legno, indica dove iniziare a scendere: si utilizza un comodo sentiero a destra ed in discesa che ben presto si raccorda con un ponte di legno che supera l'Aniene portando sull'altra sponda. Si risale quindi il fiume per 100 m circa attraverso un percorso ombroso e molto ameno e si perviene al laghetto di San Benedetto. Il piccolo ma bellissimo specchio d'acqua, che è ubicato nella stretta gola (una valle profonda con pareti ripide) ai piedi del Monastero benedettino sublacense del Sacro Speco, secondo la leggenda sarebbe, come prima detto, l'unico superstite dei tre noti laghi della Villa neroniana.


Ingrandisce foto Laghetto di S.Benedetto

Il laghetto ha tutto ciò che serve per essere definito bellissimo: una cascatella, l'azzurro/verde dell'acqua limpida, la vegetazione di un verde intenso che lo circonda, il silenzio... Quindi si torna indietro per riprendere l'auto e continuare sulla strada sterrata fino ad un'ampia spianata dove si parcheggia definitivamente (oppure se si vuole ancora utilizzare l'auto si può giungere sino al ponte della "Mola Vecchia", dove è posto il divieto per le automobili. Le multe sono salate). Si prosegue, nel primo caso, a piedi tra tratti ombrosi e altri assolati fino a giungere, ubicato al di sotto del paese di Jenne, alla "Mola vecchia", un mulino edificato nel lontano XI secolo da dei monaci benedettini lì dove l' Aniene forma un invaso naturale in località Inferniglio.

Si possono ancora osservare, pur se ristrutturate, la stanza della molitura e il cosiddetto "inferno del carcerario". In passato detta Mola era raggiunta con estrema facilità da Jenne, Affile, Roiate e Arcinazzo Romano. Per questo fu contesa tra l' Abazia sublacense e la Comunità di Jenne. Adiacente è la cavità carsica della"Grotta o Grotte dell'Inferniglio"a 512 m. s.l.m. (lunghe più di trecento metri, custodiscono tre laghetti, magnifiche stalagmiti e fauna entomologica propria- infatti qui furono trovati due coleotteri cavernicoli nuovi). Proprio la presenza della Grotta dell'Inferniglio avrebbe originato il nome di Jenne (Gehenna): inferno.


Ingrandisce foto Sorgente delle Tartare

Presso la Mola Vecchia c'è anche l'ultima area di pic nic attrezzata. Molti i sentieri che si dipartono utilizzati dagli appassionati di trekking o di bicicletta. Lo scenario è bellissimo perché la Valle dell'Aniene è molto varia: faggete, boschi di querce, doline e grotte, flora di alta montagna. L'ambiente umido facilita il propagarsi di felci e muschi; nelle zone assolate attecchiscono invece piante mediterranee. Continuando a camminare sulla strada sferrata ci si imbatte in una sorgente che, sgorgando in alto da una grotta, scende in mille rivoli sulla roccia tappezzata di muschio direttamente sulla strada fino a giungere presso il Ponte delle Tavole da dove, alzando lo sguardo, si ammira il paese di Jenne posto in alto. Bellissimi i garruli zampilli e le piccole cascatelle che forma nel suo scendere.

È nota come Fonte dei Cardellini. A questo punto conviene tornare un po' indietro sui propri passi, proseguendo per la strada sterrata per andare a veder un'altra chicca che l'Aniene offre in questa escursione: la Sorgente delle Tartare. Occorre guadare il fiume, risalirlo per poche decine di metri, addentrarsi in una fitta vegetazione arborea ed ecco apparire magicamente la fonte. Uno spettacolo mozzafiato vagamente esotico. A questo punto si torna indietro al luogo dove si è lasciata l'auto.

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