Il Pizzutello

Il pizzutello, detto anche uva corna a causa della caratteristica forma degli acini, è un'uva da tavola di elevata qualità e di eccellente sapore. E' un prodotto splendido nella forma dei suoi acini cristallini che fanno del pizzutello un'uva probabilmente superiore a qualunque altra coltivata sul territorio nazionale.

I pareri sono discordi sulle origini e sulle tecniche di coltura del pergolese e del pizzutello nelle campagne tiburtine. Secondo O.Coccanari sarebbe tipica solo di Tivoli e di Pompei, rifacendosi a quanto scritto nel lib. 14 cap.3° della "Naturalis historia" da Plinio il Vecchio che, nell'opera citata, dà numerosi ragguagli di botanica relativi alle colture del suo tempo.


Ingrandisce foto Composizione di pizzutello

Lo scienziato romano afferma che i tiburtini, quando era imperatore Vespasiano, vennero a conoscenza di un tipo di uva dalla forma ovale simile a quella di un'oliva per cui la chiamarono "oleagina" (alias pergolese). Un'altra teoria vuole che il pizzutello fosse portato a Tivoli dalla Francia dal cardinale Ippolito d'Este, e di questo parere è anche lo storico G.Zappi: il cardinale avrebbe portato tale tipo di uva per adornare la sua Villa allora in costruzione tanto che i pergolati ne ornavano le volte e i padiglioni.

Le condizioni ambientali poi furono così favorevoli che l'uva corna cominciò ad essere coltivata in due qualità su tutto il territorio tiburtino: la qualità bianca e la qualità nera.

Si credeva poi che il pizzutello nero avesse la capacità di rendere belli gli occhi delle donne per cui quest'ultime lo preferivano a quello bianco gustato dagli uomini come ricorda Eleonora d'Este che nel 1575 soggiornò nella Villa. Era particolarmente gradita al palato del musicista ungherese Franz Liszt che durante i suoi lunghi soggiorni tiburtini arrivava a mangiarla tre volte al giorno spingendo persino sua figlia Cosima, sposa di Wagner, a farne uso.

Chili e chili di pizzutello furono impiegati per abbellire una barca che Tibur offrì al papa Leone XIII (1878-1903) quando questi organizzò il giubileo episcopale così come in occasione del suo giubileo sacerdotale fu offerto a Pio X (1903-1914) un enorme stemma pontificio ricoperto dall'uva corna.

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