Palestrina nel Medioevo

Nel Medioevo ebbe il nome di Civitas Praenestina ed affiancò Roma nella lotta contro i Goti prima e contro i Longobardi poi. Nel 970 veniva concessa in feudo alla senatrice Stefania ed ai suoi figli. Durante l'XI sec., sotto papa Pasquale II, tornò per poco tempo alla Chiesa. Nei primi anni del 1100 i Colonna, approfittando delle contese nate per il contendersi il soglio papale, misero le mani su Palestrina che divenne loro feudo fino al XVII sec. in cui fu ceduta ai Barberini.


Ingrandisce foto Scorcio del centro storico

La città rimase sempre fedele ai Colonna anche quando questi, parteggiando per i ghibellini, vennero in conflitto con papa Bonifacio VIII il quale, alleatosi con Firenze, Orvieto ed Urbino, marciò contro i Colonna assediando Palestrina e distruggendola. Per volere pontificio fu ricostruita a poca distanza una nuova Palestrina "papale" che però un incendio del 1300 distrusse.

Morto Bonifacio VIII i Colonna ottennero il permesso di ricostruire Palestrina, di cui nel 1353 Cola di Rienzo tentò di impadronirsi. Tale tentativo fu ripetuto nel 1400 anche da Bonifacio IX. Fu solo sotto papa Martino V Colonna che la città visse un periodo di pace. Le inimicizie tra i Colonna ed il pontefice ricominciarono nel 1436 sotto papa Eugenio IV che ordinò di distruggere Palestrina e di incamerarne il territorio nel patrimonio di S.Pietro. Fu il nuovo pontefice, Nicolò V, a restituire ai Colonna Palestrina ma dietro la solenne promessa di non fortificarla. Tra il 1452 ed il 1467 vennero restaurati la cattedrale ed il palazzo baronale. In seguito alla vittoria di Lepanto il papa Pio V nominò Marco Antonio Colonna principe di Palestrina e di Paliano.

 

 

 

 

 

 

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