Tivoli nell'Alto Medioevo

Le ondate di barbari, stanziati nell'impero portarono anche a Tivoli un periodo di decadenza e un calo demografico: le ville romane del suburbio furono abbandonate perché insicure, i terreni circostanti divennero incolti, il tempio d'Ercole vide la soppressione dei collegi sacerdotali a lui dedicati sotto la spinta dilagante del Cristianesimo con conseguenze anche economiche per la città in quanto non vi erano più i pellegrini che, visitando il santuario, apportavano ricchezza (esso sarà poi definitivamente chiuso con l'editto di Teodosio).Per ragioni difensive la popolazione si ritirò dentro le mura urbane mentre un punto di fortificazione extra moenia fu un tratto della via Tiburtina, indicato come "via tecta" o "porta scura", inglobato nel predetto santuario ed in grado di poter avere la meglio sugli eventuali assalitori.


Ingrandisce foto S.Pietro alla Caritą

Il trasferimento della capitale a Bisanzio nel 326 provocò un vuoto di potere amministrativo e dal V secolo il vescovo cominciò ad assumere una posizione predominante nel campo spirituale ed in quello civile essendo l'unica autorità preposta a difendere la cittadinanza. Ciò avvenne anche a Tivoli che vantò eccellenti vescovi, alcuni locali;

tra di essi uno divenne persino Papa: il tiburtino Simplicio (468-483) sotto il quale fu eretta la basilica paleoromana di S.Pietro, che nell'area sottostante l'odierna costruzione romanica, conserva testimonianze antecedenti. In questo periodo, se ne ha notizia fin dall'VIII secolo, fu costruita la Cattedrale di S.Lorenzo (poi rifatta nel XVII secolo per ordine del Cardinale Giulio Roma) il martire che si sostituì al culto di Ercole.
Nel 435 i Vandali di Genserico invasero il territorio di Tibur martirizzando, secondo una prima ipotesi, i santi tiburtini Generoso e Majoreo. Nel 537 Totila, re degli Ostrogoti, assediò Tivoli e nel 545 trucidò il vescovo della città (che secondo una seconda ipotesi sarebbe il martire tiburtino S.Generoso, il cui corpo è conservato sotto l'altare della Cattedrale di Tivoli venerato come protettore della città insieme a S.Lorenzo).


Ingrandisce foto Cattedrale di S.Lorenzo

Essendo poi i Goti stati vinti dall'imperatore bizantino Giustiniano (che aveva affidato al suo generale Belisario la riconquista dell'impero d'Occidente), Tivoli fu ricostruita e fu occupata da 500 soldati e due capitani bizantini, Magno e Sintue, ai quali spettò il compito di restaurare le mura urbane. Con la lunga guerra durata dal 536 al 553 Giustiniano si rimpossessò dell'impero Occidentale ma ciò comportò una distruzione di ricchezze e di uomini per cui malattie e miseria fecero strage dei sopravvissuti.

Fu dato allora più potere ai vescovi che dovevano vigilare sulle carceri, sui minori, sulle rendite pubbliche dei municipi, sulla scelta dei luogotenenti delle province e su quella degli impiegati cittadini il che diede inizio al loro potere temporale.
Ci fu poi l'invasione dei Longobardi che assediarono Roma nel 579; anche a Tivoli, come nell'Urbe, fu organizzata la milizia cittadina per la difesa della città. Il Papa Gregorio Magno utilizzò i beni della Chiesa per aiutare le popolazioni ed il vescovo di Tivoli, Anastasio, seguendo il suo esempio, aiutò i tiburtini utilizzando i proventi del patrimonium tiburtinum.

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