Piazza del Plebiscito

Una bellissima piazza tiburtina, attualmente ristrutturata, è Piazza del Plebiscito.
Situata non molto lontano da Palazzo san Bernardino da Siena, sede del Comune, si trova tra Via Palatina e Via Sante Viola nel centro storico.
Ha forma rettangolare che ha ereditato dal passato e su di essa si affaccia la splendida chiesa di San Biagio. Come Piazza Domenico Tani, ha anch'essa mutato nome con il passare del tempo.


Ingrandisce foto Piazza del Plebiscito

All'inizio tale slargo non esisteva perché era occupato da case, ma nel XV sec, in seguito ad un sisma, verificatosi nel 1456, le abitazioni, situate intorno al convento domenicano di San Biagio, furono rase al suolo. Poi le macerie furono rimosse e si apprezzò quel largo spazio che si era venuto tragicamente a creare. Si pensò allora di chiamarlo piazza delle Ruine (rovine, macerie); un cinquecentesco documento notarile tiburtino infatti attesta tale appellativo.

Poi si sa che con il passare del tempo i nomi subiscono una modificazione e così fu anche per il vocabolo "Ruine" che si tramutò in "Regina". Sia gli storici infatti che i ricercatori hanno escluso che la piazza prendesse il nome "Regina"perché in epoca romana , al posto della chiesa di San Biagio, si sarebbe trovato un tempio dedicato a Giunone, Regina degli dei.


Ingrandisce foto Piazza del Plebiscito

Si sa con certezza invece che non è mai esistito nessun tempio pagano anche se nella vicina sottostante Via Maggiore fu trovato un cippo con dedica alla regina degli dei. La piazza conservò tale nome fino al 2 ottobre 1870. Si sa che con la presa di Roma, l'unità d'Italia fu quasi del tutto completata (quasi perché i territori settentrionali, occupati dall'impero austro-ungarico, furono liberati solo con la 1° guerra mondiale); in quel giorno votarono 1624 tiburtini per l'annessione all'Italia riunendosi a plebiscito in questa piazza sotto la guida di un governo provvisorio locale costituito da L.Ranzi, L.Coccanari e I.Leonelli.

Chiaramente al plebiscito non parteciparono le donne (ammesse al voto solo nel 1946) e non tutti gli uomini maggiorenni in quanto con lo statuto albertino si votava solo per censo. In ricordo di questo evento la piazza prese il nome di Piazza del Plebiscito.
Molto ben conservato è un palazzetto cinquecentesco confinante ad angolo con la chiesa; prospiciente ad essa sul lato opposto , sempre in posizione angolare, è un bel palazzo dal magnifico portale e splendida balconata che per molto tempo fu adibito ad albergo ed oggi è abitazione privata.

La piazza, a parte la chiesa e i due suddetti edifici, è molto cambiata rispetto all'aspetto che aveva prima del secondo conflitto mondiale e questo perché molti palazzi sono stati bombardati e seriamente danneggiati tra cui l'edificio sacro di San Biagio. Non è stata invece colpa dei bombardamenti la sparizione della fontana che agli inizi del Novecento troneggiava al centro della piazza; essa semplicemente è stata rimossa e venduta ad un paese vicino (forse Palombara). Il Novecento ha comportato per questa piazza anche un altro impiego: è stata utilizzata come sede del mercato ortofrutticolo giornaliero (oggi tale funzione mattutina è di molto ridotta).

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