Edicole in Via Domenico Giuliani

Madonna Assunta

Molti tiburtini chiamano ancora Via Maggiore la strada che attualmente è stata divisa nella parte pianeggiante in due arterie: Via Domenico Giuliani (dalla fontana di Gemma d’imitazione secentesca fino alla confluenza con Via Colsereno) e Via dei Sosii (da Via di Ponte Gregoriano alla suddetta fontana per risalire fino all’innesto con Via del Trevio).
In passato assai remoto tale strada non era compresa nella cinta muraria urbana ma in seguito all’incremento demografico con conseguente espansione della città, registratosi dal I sec. d.C., il territorio compreso tra la Rocca Pia e il Palazzo Comunale fu urbanizzato. L’antica Via Maggiore si snodava lungo un vecchio tragitto che, da Piazza Rivarola, attraverso via dei Sosii e via Acquaregna, raggiungeva la valle di Empolum e costeggiava il fiume Aniene anche se in posizione un po’ arretrata.

Madonna Assunta
Ingrandisce foto Madonna Assunta

In questa via sono stati trovati molti reperti di età romana come statue, architravi, muri ecc. (rinvenuti durante i lavoro di sterro per edificare) testimonianza che sorgevano ville lungo il fiume. La Via è caratterizzata dalla presenza di maestosi Palazzi che, anche se piuttosto deteriorati, documentano come altolocate famiglie la scegliessero per fissarvi la propria dimora nel corso dei secoli.

Ubicato a sinistra, è il Palazzo Croce, iniziato dal Vescovo Marcantonio e terminato da Mons. Andrea; la dimora cinquecentesca realizzata dalle maestranze impegnate a lavorare a Villa d’Este (Vignola, Ligorio, Vasari) dette ospitalità a pontefici come Paolo IV e Gregorio XIII. Nel corso del tempo divenne di proprietà dei Mancini, di Torlonia, dei Sacchetti; infine fu divisa in due parti appartenenti una ai Pacifici e l’altra ai Giannozzi (quest’ultimi acquistarono la porzione dei Torlonia che avevano a suo tempo portato modificazioni alla facciata). Nel palazzo Pacifici si nascose nel 1922 il comunista Bombacci per non essere preso dai fascisti tiburtini; costui, passato poi a militare con il Duce, fu fucilato nel ’45. Proprio sulla facciata di questo palazzo e di quello vicino è possibile ammirare due edicole votive realizzate per scongiurare la Santa Madre di Dio affinché preservasse Tivoli dalla peste che nel 1656 causò molte vittime nel territorio intorno a Roma. Ma vediamo in dettaglio come esse appaiono: non molto conservata quella di Palazzo Pacifici, in migliori condizioni quella di palazzo Giannozzi.

Madonna e Santi
Ingrandisce foto Madonna e Santi

Sulla facciata di Palazzo Pacifici troviamo, inserito in un’architettura ad arco, un affresco di autore ignoto databile alla seconda metà del XVII sec. in cui è raffigurata la Madonna Assunta. La scena dipinta è quella tipica dell’Assunzione in cielo della Vergine: la Madonna con le mani giunte è dipinta in piedi sulla falce di luna mentre viene trasportata in cielo. Sulla Sua testa sta per essere posata una corona recata dai due angeli librati in volo; più in basso sono raffigurati S.Antonio Abate ed un altro Santo non identificabile.

Lo stato di conservazione dell’affresco è purtroppo abbastanza compromesso soprattutto nella parte inferiore; un’iscrizione in latino, situata sopra l’arco, recita così “ Immaculatae Dei Genitrice/ Maria sine peccato originale conceptae” (All’Immmacolata Madre di Dio, Maria, concepita senza peccato originale).

Madonna e Santi

L’edicola sulla facciata di palazzo Giannozzi, realizzata per le predette ragioni e nello stesso periodo di tempo, è costituita da un affresco di autore ignoto inserito in una cornice in stucco di forma quadrata. Vedendola, sembra un grande quadro in bella mostra. Nell’affresco al centro è collocata la Vergine, assisa su un trono etereo di nubi; la Madonna, che tiene le mani giunte, ha ai suoi piedi tre Santi prostrati in atto di adorazione (difficile è identificarli essendo l’affresco abbastanza rovinato in questa parte).

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