Tempietto di San Giacomo Maggiore

Il gioiello forse più bello, che Vicovaro possiede, è senza dubbio il Tempietto di San Giacomo Maggiore a pianta ottagonale ubicato nel bel mezzo della piazza prossima alla chiesa di San Pietro Apostolo.

Fu terminato nel 1474 per ospitare il corpo dello sventurato cardinale Giacomo Orsini, principe di Vicovaro. A questo sventurato prelato, che era stato scomunicato da Urbano VI (per avere votato contro di lui in conclave) ed era stato giustiziato il 13 agosto 1379 proprio nel paese di cui era principe, i suoi fratelli Giovanni e Rinaldo nonché la madre Isabella Savelli d’accordo con l’antipapa avignonese Clemente VII avevano deciso di edificare e di dedicare questo tempio. La sua costruzione però, che avrebbe dovuto essere iniziata verso il 1380, fu rimandata a causa della sopraggiunta morte nel 1390 di Rinaldo seguita cinque anni dopo da quella di Giovanni (entrambi uccisi a L’Aquila durante dei disordini).


Ingrandisce foto Tempietto di S.Giacomo

Solo con Giacomo Orsini, conte di Tagliacozzo e quindi loro successore, si mise mano a tale edificazione. L’illustre Vasari, riferendosi a tale costruzione, la etichetta come “gran lavoro”; costui ne attribuisce l'edificazione in stile tardo gotico nella parte inferiore a Mastro Simone, allievo del Brunelleschi. Smentendo la tradizione vasariana, altri tendono invece ad attribuirne la paternità a Domenico da Capodistria, che, secondo il Filerete, lavorò a Vicovaro presso gli Orsini intorno al 1450.

Alla sua morte la costruzione sarebbe stata portata avanti dallo scultore Giovanni da Traù, noto come il Dalmata realizzando in stile neo rinascimentale la parte superiore (splendida la lunetta nel cui centro è ritratta in trono la Vergine).
L’eccessiva diversità dei due stili lascia la porta aperta a molte ipotesi: probabilmente il Tempietto fu veramente ideato da Mastro Simone ed iniziato verso la fine del XIV - inizio XV sec. Costui ne avrebbe curato la realizzazione nella parte inferiore ma non avrebbe messo mano alle statuine che, essendo molto diverse, lasciano intendere che furono realizzate da artisti diversi (forse dell’Abruzzo o dei dintorni).

Vicovaro
Ingrandisce foto Tempietto e Cattedrale

Domenico da Capodistria avrebbe fatto la parte rinascimentale ed infine a lui sarebbe subentrato il Dalmata.
Bellissimo ed assai ricco decorativamente il portale esterno a cui si accede al termine di una breve rampa di scale delimitata da una cancellata. Da notare l’archivolto che racchiude quattro angeli (caratteristica del Dalmata);

lo stemma di Casa Orsini è sorretto da due angioletti collocati nel timpano.

Due fila sovrapposte di piccole nicchie, in cui trovano posto dieci piccole statue per lato, si aprono ai lati del portone d’ingresso varcato il quale si può ammirare all’interno il quadro di Maria SS. Avvocata Nostra, dipinto nel 1738 dal pittore Giovanni Tiga.
Il dipinto in passato richiamò folle enormi di fedeli che accorsero qui (1796, 1863, 1931 e 1954) richiamati dal miracolo operato dalla Vergine che “girava gli occhi rivolgendoli poi al cielo”. Ancora oggi c’è chi sostiene che la Madonna col suo sguardo segue sempre il fedele in ogni parte del tempietto si soffermi.

 

 

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