Il Pianto delle Zitelle

Il Santuario di Vallepietra è incastonato ai piedi di un''imponente rupe del Monte Autore e, in occasione della festa della SS.Trinità (prima domenica di plenilunio successiva alla Pentecoste) vede affluire una grande moltitudine di pellegrini qui diretti per pregare davanti all'immagine della Trinità, situata su una parete di una piccola grotta naturale e affrescata intorno al Mille da monaci eremiti. Secondo una stima nel periodo in cui il Santuario è aperto ( dal 1 maggio al 31 ottobre), lo visiterebbero oltre 400 mila fedeli.
Un calcolo ancora più specifico dà come risultato che quasi tremila persone lo frequentano nei giorni (ottava domenica dopo Pasqua) della festa in cui viene rappresentato, all'alba, il "Pianto delle Zitelle", una laude sacra la cui origine si fa risalire a Francesco Tozzi, abate del Santuario dal 1685 al 1725, che si ispirò al celeberrimo "Pianto della Madonna" del noto Jacopone da Todi.
A conferma di ciò le tante analogie e similitudini che si rintracciano nelle due laudi. Molti si sono interessati a indagare le reali origini inerenti il "Pianto delle Zitelle" tra cui l'antropologa dr.ssa Chiara David. Angelo Brelich ritiene che l'intero culto trinitario sia da ricercare in un passato precristiano e, per suffragare la sua ipotesi, porta diversi elementi che sottolineano lo stretto nesso col mondo pagano: il luogo in cui sorge il Santuario, il "Pianto delle Zitelle", gli antichi rituali tra cui in particolare la dendroforia.

Vallepietra - Il Santuario della SS. Trinità
Santuario di Vallepietra

Questa, dal latino dendrophoria composto del vocabolo greco dendron (albero) e da phero (portare) era una festa pagana durante la quale, nelle processioni per Cibele e Bacco, ogni partecipante portava, agitandolo in alto, un ramo di pino. Il "Pianto delle Zitelle", secondo il Brelich, è in stretto rapporto con le lamentazioni funebri precristiane fatte da vergini piangenti la morte di un giovane Dio.
Lo studioso sottolinea inoltre che queste lamentazioni accadevano nello stesso contesto temporale in cui viene rappresentato il "Pianto delle Zitelle".

Franca Fedeli Bernardini, autrice di una ricerca operata nel 2002, sottolinea che è veramente singolare il fatto che questo canto, inerente la passione e la morte di Cristo, viene svolto nel periodo della Pentecoste per cui si affianca alle ipotesi del Brelich.
Filippo Caraffa invece è dell'opinione che il "Pianto delle Zitelle", sia da datare intorno alla metà dell'Ottocento, epoca in cui fu realizzato il balcone della Cappella della SS. Trinità, sul quale si continuò a mettere in scena la lauda fino alla fine degli anni '50- inizio '60 del XX secolo. Dal 1960 fin quasi al 1996, la sua rappresentazione avvenne all'interno dell' altare all'aperto. Poi il "Pianto delle Zitelle", un po' modificato per via del suo linguaggio arcaico e poco comprensibile ai più, fu tenuto (e lo è tuttora) su un palcoscenico realizzato per l'occasione sul piazzale del Santuario. A prendere la decisione di modernizzarlo furono il parroco don Domenico Pompili e don Salvatore Mercuri senior col risultato che però la lauda è diversa da quella di un tempo.

Il Santuario della SS. Trinità di Vallepietra
Ingrandisce foto SS. Trinità di Vallepietra

Anche svariati musicisti hanno scritto sul "Pianto delle Zitelle" che ha un testo particolare mentre i toni del canto richiamano le lamentazioni funebri ancora praticate in alcuni paesi dell'Italia meridionale.
Ma in cosa consiste questa sacra rappresentazione che è portata in scena da circa trenta persone?
Inizialmente vi partecipavano solo personaggi femminili (la Madonna, vestita a lutto, e le Zitelle, vestite di bianco) mentre oggi, grazie alle modifiche predette, compaiono anche figure maschili (in primis Gesù quindi Pilato, i centurioni).

Le venti Zitelle, rievocano i momenti della Passione e lamentano il Cristo Morto.
Iniziano la processione dalla Cappella di san Filippo, precedute da uno stendardo, dalla Confraternita della SS.Trinità e dal trio del Prologo, dopo di che giungono sul luogo della rappresentazione. Le scene della Passione del Cristo, altamente drammatiche e coinvolgenti, sono interpretate in modo molto semplice dalle fanciulle che presentano i 14 Misteri della Passione, oggetti sacri e personaggi: la Croce, Pilato, le funi, la corona di spine, i chiodi, la colonna della flagellazione, la lancia .....).
Il Calice è il Mistero che inizia il Pianto e impersonifica la sofferenza di Gesù. Ogni zitella canta da sola tenendo in mano l'oggetto- tema del Mistero cantato.
I Misteri sono intervallati dal Prologo, una specie di parafrasi del "Miserere". Il testo, scarno, essenziale, statico ben si addice alla cadenza monodica del canto mentre all'intorno i fedeli assistono in grande silenzio. Naturalmente il momento più drammatico è la deposizione: il corpo del Cristo, ormai morto e calato dalla croce, é deposto sulla bara. Questa, trasportata da otto uomini indossanti un saio bianco, passa attraverso la folla per giungere sul palco. Qui ad attenderlo c'è la Madonna che inizia, con la sua straziante lamentazione, a piangere sul corpo del Figlio ucciso.
Il "Pianto delle Zitelle" vede poi il canto di Marta, che invita a convertirsi, e termina poi con "Sempre gloria sempre onore" cantato in coro da tutte e venti le Zitelle.

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