I chiostri di Santa Scolastica

Superato il moderno ingresso principale si giunge al primo dei tre chiostri, di epoca sempre più antica e logicamente di stile diverso, su cui è articolato il Monastero. Il chiostro di stile rinascimentale, iniziato dall'abate Cirillo di Montefiascone nel 1580 e terminato solo sotto l'abate Michelangelo Inurea da Genova nel 1689, presenta i lati est e nord occupati da costruzioni (prima del 1580 l'ingresso del convento era situato proprio nel lato est) mentre negli altri due si aprono grandi archi poggianti su grandi pilastri. Molto interessanti sono i ritratti dei vari Pontefici che si recarono a Subiaco per visitare il monastero; i dipinti sono databili al Seicento ma non se ne conosce l'autore.


Ingrandisce foto Il primo chiostro

Sempre nel primo chiostro sono esposte fotocopie di codici antichi rari e famosi, tra cui la Regola di san Benedetto e il Regesto del IX sec. Da questo si passa nel secondo chiostro, di stile gotico, costruito tra il Duecento ed il Trecento. Ha una pianta irregolare; non ci sono gli archi rinascimentali ma quelli a sesto acuto a doppio sguincio che scaricano il loro peso su robusti pilastri intermedi.

Di derivazione della Villa neroniana è forse la cisterna pozzale, con parapetto e colonne marmoree, situata al centro del chiostro. Il visitatore viene colpito a questo punto della visita da un enorme arco gotico "flamboyant" quattrocentesco situato all'inizio del lato occidentale. Esso, di influenza catalana (XV sec), denuncia che in quel periodo nel Monastero furono presenti monaci provenienti da comunità internazionali (in particolare tedesche e spagnole nel monastero).


Ingrandisce foto Il secondo chiostro

Sotto il portico si conservano materiali provenienti dalla Villa di Nerone. Da qui infine si può ammirare la facciata della chiesa in stile gotico: procedendo per il quarto arco si ammira il campanile di stile invece romanico. Dal secondo chiostro si accede alla Biblioteca (80.000 volumi, 380 manoscritti, 213 incunaboli, tra cui un Lattanzio e due S.Agostino).

Per passare dal chiostro gotico al terzo quello cosmatesco (senza dubbio il più bello dei tre), occorre transitare per un locale più basso in cui sulla destra compare un bellissimo portale rettangolare realizzato in marmo cipollino e databile alla fine del Quattrocento gotico tedesco. Il terzo chiostro ha una forma rettangolare; gli archi non sono più di stile romanico ma gotico mentre nelle pitture paretali sono ritratti Cervara, Ponza ed altri paesi sottoposti al controllo temporale abbaziale. Lascia stupefatti la pittura di S.Matteo (situata sulla volta insieme a quelle degli altri tre Evangelisti) il cui sguardo sembra seguire il visitatore ovunque egli si sposti (si tratta della tecnica pittorica chiamata "occhio centrato"). Questo chiostro, pur non avendo la preziosità dei mosaici tipici dei chiostri di questo stile, deve la sua attrattiva solo alla sua splendida architettura; l'elegante porticato, opera dei Cosma, è databile al XIII secolo.

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