Il culto di San Vittorino e la chiesa a lui dedicata

Secondo il Martirologio Geronimiano San Vittorino é commemorato il 24 luglio, mentre il Martirologio Romano lo ricorda il 5 settembre.
C'é stata una certa confusione su questo santo: in un primo tempo si é creduto che fosse San Vittorino, vescovo di Amiterno (un tempo territorio della Sabina, oggi invece in provincia de L'Aquila) ad essere sottoposto al martirio all'incirca tra il III ed il IV sec.

Porta di Neola
Ingrandisce foto Porta di Neola

Un'antica leggenda narra che, mentre stava recandosi a Roma, fu fatto prigioniero dai Romani presso le terme di Cotilia sulla Salaria. Il suo supplizio fu lungo e doloroso: legato e appeso per i piedi a testa in giù, fu tenuto sospeso sopra le acque di un lago solfureo le cui esalazioni sono notoriamente letali in certe situazioni. La sua agonia durò tre giorni.

Il corpo fu di nascosto portato dai cristiani ad Amiterno e sul luogo della sepoltura fu edificata una chiesa a lui intitolata.
Discordanti sono però le notizie su questo personaggio: presso l'Abbazia di Farfa alcuni documenti attestano che il santo così martirizzato non sarebbe stato non un vescovo ma un semplice confessore. Quindi l'anno del suo martirio sarebbe il 96 d.C. regnando Cocceio Nerva (dinastia senatoria o degli imperatori adottivi).

Fontanile caratteristico di San Vittorino
Ingrandisce foto Fontanile

A confermare questa tesi é il fatto che il Vescovo Vittorino di Amiterno, non potè subire il martirio perchè esisteva nel suo tempo la libertà di culto concessa dall'imperatore Costantino con l'Editto di Milano del 313 d.C.

Nel piccolo paesino di San Vittorino Romano si trova una chiesa dedicata al Santo omonimo, situata all'interno del borgo e fatta restaurare dal cardinale Francesco Barberini. L'immagine del Santo giganteggia dietro l'altare sulla parete; fu realizzata nella prima metà del Seicento da un artista ignoto, forse non italiano A quest'immagine si rivolgevano le preghiere dei fedeli affinché li proteggesse dalle frequenti epidemie. Sembra che proprio grazie a Lui il borgo di San Vittorino non fu mai toccato da pestilenze.

 

 

Bibliografia: “Roma Municipio VIII- storia antichità Monumenti” di Rita Pomoponio, Publi Dragon 2006

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