Le confraternite di Cervara di Roma

La confraternita è un’associazione di laici avente per fine pratiche di carità e di culto. Esse ebbero molta diffusione nel Medioevo spesso collegate ad Ordini religiosi o collegate talora ad iniziative popolari (flagellanti, disciplinati, battuti, della Misericordia, ecc.).
Nel XVI sec. con il Concilio di Trento, che tentò di riportare nel seno della Chiesa Cattolica il Protestantesimo dilagante, le Confraternite furono sottoposte alla sorveglianza diretta del Vescovo della diocesi di appartenenza; in seguito ebbero formalizzazione giuridica.

Cervara di Roma
Ingrandisce foto Lo stupendo panorama visto da Cervara

Anche a Cervara di Roma naturalmente come altrove nacquero confraternite che fecero molta presa sulla popolazione locale.
La loro azione diretta nella vita del paese ne rifletteva e di conseguenza ne scandiva i tempi, i ritmi, le tradizioni. Di esse esistono documenti che ne attestano la presenza già dagli ultimi anni del XVI sec.; il loro precipuo compito era diffondere l’abitudine a recitare il Santo Rosario ed a suffragare le anime dei defunti.

Oltre alla Confraternita quindi del Rosario, molto seguito avevano quella del Crocifisso e l’altra del Sacramento. Successivamente alle tre predette, che sono da considerarsi tra le più antiche di Cervara, nel XVIII sec.(il secolo dell’ateismo illuministico) si affiancò, grazie all’instancabile opera di proselitismo attuata dai Gesuiti dal 1702, la Confraternita della Natività di Maria. Tale associazione, con molti adepti, trovò la sua sede presso “La Madonnella” ovvero il Santuario della Madonna della Portella. I Santuari che allora nacquero furono sempre congiunti alla creazione di Confraternite di recente formazione.
Poiché Cervara di Roma aveva un'economia basata sull'agricoltura e sull'allevamento, ecco che le feste popolane coincidevano con i momenti più importanti del lavoro rurale e pastorale, unitamente ad un risvolto religioso; ad organizzarle attendevano proprio le Confraternite, che spesso facevano a gara per mettere in piedi la festa più bella.

Cervara di Roma
Ingrandisce foto Bastioni del castello Orsini

Quali erano i momenti che andavano festeggiati? Chiaramente quelli predetti legati al ciclo rurale: ad esempio la benedizione dei campi (verso il Monte di S.Rocco e la Valle della Portella) avveniva per tradizione al risveglio della primavera e quindi tra aprile e maggio: i campi venivano benedetti affinché dessero un ottimo raccolto estivo.

Al vicino Santuario di Vallepietra i pastori si recavano in processione per il pellegrinaggio in un momento diverso (il 26 luglio) da quello in cui ci andavano i contadini (dopo la Pentecoste); ciò perché il loro lavoro aveva cicli diversi. Iscriversi ad una confraternita a Cervara di Roma significava rispettare il gradino sociale di appartenenza; vi erano quindi delle limitazioni e dei divieti.
Ad esempio solo chi aveva certe possibilità economiche poteva essere annoverato tra i confratelli del Sacramento; chi esercitava il mestiere di pastore aderiva alla Confraternita di S.Antonio da Padova; più accessibile era la Confraternita della Portella a cui potevano aderire tutti poveri o ricchi.
Con il passare del tempo l’economia paesana mutò e ciò tra le altre conseguenze portò all’estinzione di alcune associazioni ed alla formazione o alla modificazione di altre legate a questo o a quel Santo. Un esempio calzante a Cervara è la modificazione della Confraternita di S.Antonio da Padova che sostituì il culto per il santo padovano nel lontano 1920 con quello di S.Antonio Abate, notoriamente protettore degli animali, e quindi più adatto per essere il patrono di una confraternita di pastori.

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