Chiesa di S.Lorenzo Martire

È una piccola ma importante chiesetta dedicata al patrono san Lorenzo. Fu un certo prete Stefano a iniziarla nel secolo X, costruendola con le proprie mani su un terreno, ubicato sul colle Quadrangolo, del Vescovado di Palestrina. Lì c'era un antico nucleo catacombale piuttosto esteso su cui il prete costruì un piccolo oratorio per conservare quei sacri ruderi. Sul lato destro dell'oratorio edificò anche un minuscolo convento che ospitò un piccolo gruppo di benedettini del monastero di Subiaco. Questa chiesetta, dedicata alla Vergine Maria e ai santi martiri Stefano e Lorenzo, fu riconosciuta da Stefano II, vescovo di Palestrina, con una bolla del 24 aprile 988 (è il documento n. 176 del Regesto sublacense anno 988, ed è conservata presso il monastero di Santa Scolastica a Subiaco).
Essendo state col tempo costruite le chiese di S. Stefano in contrada Campo e di Santa Maria Assunta nel borgo di Cave, fu chiaro che era inutile la dedicazione di due chiese agli stessi due santi. Così la chiesetta rimase dedicata solo a San Lorenzo.


Chiesa di S.Lorenzo

Col tempo essa era stata modificata essendo stata notevolmente ampliata in conseguenza di vicende politico-religiose (secoli XI e XIII) o per iniziativa di fedeli facoltosi (secolo XVI) secondo i gusti e gli stili del momento. Per circa cinque secoli la chiesa ebbe vita autonoma, attraversò altalenanti periodi di attività e altri di abbandono.
Nel 1741, fu rinvenuta, collocata sotto l'altare un'ampolla con una sacra reliquia del martire San Lorenzo il che fece sì che la chiesa fosse molto visitata dai pellegrini. Dal 1790 detta reliquia è attualmente custodita sotto l'altare maggiore della chiesa di Santa Maria Assunta.
Oggi la chiesa sembra un piccolo edificio rustico a capanna irregolare.

L'interno si presenta a tre navate divise da colonne formate con frammenti marmorei di edifici romani, le quali sorreggono, a destra, cinque archi a tutto sesto e, a sinistra, tre archi a sesto acuto. I muri sono ricoperti da affreschi votivi del XV e XVI secolo. Nel pavimento, quasi al centro della navata mediana, grazie ad un'apertura quadrata si perviene alla cripta utilizzando una scala a tenaglia. La cripta è un tratto di catacomba costituito da un ambiente rettangolare anch'esso decorato con pitture risalenti al periodo compreso fra il X e il XIII secolo.
Fino a tutto il secolo XIX, la chiesa non fu mai restaurata. Nel 1911 si fecero minimi interventi. La chiesa è giunta ad un tale stato di degrado che la Soprintendenza ai Monumenti di Roma, tra il 1961 e 1963 ha eseguito dei lavori (consolidamento delle murature, sistemazione del tetto, pavimento...). Attualmente la chiesa è in buone condizioni ed è aperta al pubblico culto.

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