Arsoli: dalle origini al XIII secolo

Arsoli mantiene attualmente ancora intatte tutte le sue caratteristiche specifiche per le quali Luigi Pirandello, visitandola, la definì "Piccola Parigi". Splendido il nucleo storico medievale che custodisce insieme a molti angoli tipici e bellezze artistiche. Gli storici asseriscono che il territorio di Arsoli appartenne inizialmente, nel V-IV sec.a.C., all'antico popolo degli Equi i quali provvidero a collocare proprio in questa zona un avamposto. Fu poi la volta dei Romani che qui, verso il III secolo a.C., colonizzarono il territorio locale, come era loro abitudine fare con i paesi conquistati, facendovi stabilire numerosi coloni. Furono loro a chiamare Axula ovvero Piccola Rocca il piccolo insediamento. Roma fu magnanima come sempre con i vinti che ottennero sì la cittadinanza romana, ma non l'ambito diritto di voto. Essere cittadino romano comportava una notevolissima serie di privilegi, variabili nel corso della storia intese a creare diverse "gradazioni" di cittadinanza.
Nel la sua versione definitiva e più piena la cittadinanza romana consentiva l'accesso alle cariche pubbliche e alle varie magistrature (nonché la possibilità di votarle nel giorno della loro elezione), la possibilità di partecipare alle assemblee politiche della città di Roma, svariati vantaggi sul piano fiscale e soprattutto la possibilità di essere soggetto di diritto privato, ossia di poter presentarsi in giudizio attraverso i meccanismi dello ius civile ovvero il diritto romano per eccellenza. Gli abitanti di Axula furono quindi cittadini romani di "serie B" non avendo diritto al voto.

Fiera della Fame
Castello di Arsoli

La presenza romana, testimoniata anche dallo snodarsi della Via consolare Valeria che per un tratto attraversava la valle, è attestata dal ritrovamento di reperti archeologici databili all'epoca romana tra cui due cippi miliari (risalenti uno al regno di Nerva e l'altro a quello di Massenzio) oltre che dalla realizzazione degli Acquedotti Claudio e Marcio(I Secolo d.C.) che convogliarono verso l'Urbe assetata le tante acque potabili di cui la zona era ed è ricca. Verso la fine del Novecento (1994) furono riportate alla luce le rovine di una villa rustica databile intorno al II secolo a.C., ubicata in località Valle dell'Acqua Santa e quindi assai prossima alle sorgenti dell'acquedotto Marcio. Nel 476 d.C. avvenne la fine dell'Impero Romano d'Occidente: il re barbaro Odoacre depose Romolo Augostolo, ultimo imperatore romano d'Occidente. Iniziò così un periodo di decadenza e la parte occidentale dell'Impero Romano fu travolta da svariate e successive invasioni barbariche che portarono ben presto alla formazioni di regni romano-barbarici. Ovunque, e non fece eccezione Axula, gli abitanti abbandonarono le città per rifugiarsi nelle campagne ritenendole più sicure. Fino agli ultimi anni del X secolo gli storici non hanno trovato documenti o fonti su Axula: mistero assoluto.

Dobbiamo arrivare al 997 per avere la prima notizia su Axula: un documento testimonia la nascita di Arsoli come comunità. Leggendolo, si apprende che il paese assunse, come predetto, il nome dal colle sui cui fianchi è ubicato l'abitato "Mons qui vocatur saxa seu Arsula" (il monte che è chiamato Sasso o Arsula ovvero rupe o roccia a strapiombo). Tali informazioni si ritrovano nel General Privilegio di Papa Gregorio V del 28 giugno 997, pubblicato sul Regesto sublacense del secolo XI.

Viene infatti citato un castello, detto Arsule, appartenente ai monaci benedettini dell' Abazia sublacense. Come si sa, San Benedetto operò nell'alta Valle dell'Aniene ove eresse ben tredici monasteri tra cui uno anche ad Arsoli. Si trattava nello specifico del monastero di Sant'Andrea, che i Longobardi poi distrussero. Successivamente il monastero fu poi riedificato non più come luogo religioso bensì come castello. Il feudo di Arsoli nel 1280 fu venduto dai Benedettini ai Passamonti, un'importante famiglia che ebbe tra i suoi membri il famoso condottiero Amico d'Arsoli. Costui eroicamente difese la Repubblica di Firenze contro le truppe del principe d'Orange. A questo personaggio Arsoli dedica annualmente il famoso Palio dell'Amico.

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