La storia di Agosta: dal XV al XX secolo

Il modo di agire degli abati sublacensi (che creavano disordini e liti) indusse nel 1456 il pontefice ad affidare l'Abbazia e anche il castello di Agosta ad un suo inviato: un Abate Commendatario. Il potere temporale passò quindi nelle mani del Commendatario (beni dell'Abbazia, riscossione delle gabelle...) mentre i vecchi abati divennero claustrali (in pratica comandavano solo sui monasteri di S. Scolastica e del Sacro Speco).
È lungo l'elenco degli Abati Commendatari: Giovanni Torquemada, il cardinale Rodrigo Borgia (divenuto papa nel 1492 col nome di Alessandro VI), il cardinale Giovanni Colonna. Basti dire che solo il 21 marzo 1915 il pontefice Benedetto XV soppresse definitivamente la Commenda introdotta, come abbiamo prima detto, dal 1456.

Agosta
Ingrandisce foto Scorcio del centro storico

Con la presa di Roma (20 settembre 1870) lo Stato Pontificio si dissolse e Agosta fu annessa al Regno d'Italia. Divenuta Comune, fu governata da un Consiglio Comunale, presieduto da un Sindaco (coadiuvato da una Giunta Municipale). Il Novecento portò ad Agosta una linea ferroviaria che collegava Subiaco a Mandela ma successivamente questa fu smantellata per costruire una ferrovia nella Tripolitania, ormai colonia italiana.

Nel 1913 fu costruito il primo acquedotto comunale. Fino ad allora bisognava attingere acqua direttamente dalle sorgenti che scaturivano ai piedi dell'altura su cui sorgeva il paese. Un terribile terremoto colpì Agosta il 13 gennaio 1915. Fu allora istituita la festa in onore di Sant'Emidio, considerato il protettore contro il terremoto. Poi la gioventù agostana fu chiamata a combattere in occasione della prima guerra mondiale (1915-1918). Il 27 gennaio 1924 giunse ad Agosta l'energia elettrica. Fra il 1922 e il 1926 la società dell'Acqua Pia Antica Marcia ricondusse a Roma l'acqua delle sorgenti della Mola.

Sotto il fascismo avvennero alcuni episodi degni di essere ricordati tra cui ad esempio quello dal 1922 al 1926 in cui Agosta fu teatro di sommosse e rivolte contro le autorità per impedire la captazione delle sue sorgenti di acqua da parte della società Acqua Marcia; nel periodo dell'occupazione nazista (settembre 1943 - giugno 1944) ci furono parecchi atti di sabotaggio contro gli occupanti; nella zona si nascondevano soldati sopratutto inglesi, fuggiti dal campo di prigionia di Palombara Sabina, i quali, in collaborazione con gli abitanti locali, che li nascosero, davano importantissime informazioni militari e di intelligence sulle retrovie tedesche. Il culmine si ebbe il 26 maggio 1944 quando nella frazione di Madonna della Pace venne ritrovato il corpo senza vita di un soldato della Wehrmacht; scattò la rappresaglia nazista e furono fucilati per ritorsione 15 abitanti di Agosta, Madonna della Pace ed altri paesi della zona. La strage è rimasta a tutt'oggi impunita. Il 9 giugno del 1944 giunsero le camionette degli Alleati ed anche Agosta fu liberata.

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