II tribunale di Tivoli intitolato a san Giovanni Bosco

La cerimonia si è tenuta il 14 giugno 2010

Il 14 giugno davanti al presidente Ferraro il procuratore de Ficchy ed il presidente degli avvocati Ariano alla presenza del presidente Santacroce e di S.E. il vescovo Parmeggiani davanti a centinaia di illustri ospiti si è consacrato e benedetto la statua, opera di Marco Rufini. Ribadite la necessità di riforme serie e denuncie contro le irregolarità degli appalti e la corruzione.


Di Emilio Ammaturo


Cartolina filatelica

Il tribunale di Tivoli è il primo tra i 162 i tribunali in Italia ad essere intitolato ad un santo: S.Giovanni Bosco. La consacrazione della biblioteca all’apostolo e mentore dei giovani fanciulli è stata celebrata lunedì 14 giugno, alla presenza del presidente della Corte d’Appello di Roma Giorgio Santacroce, il presidente della istituzione tiburtina, il magistrato Bruno Ferraro e del Procuratore di Tivoli Luigi de Ficchy. Unitamente a S.E. il vescovo Mauro Parmeggiani e Don Benedetto del Villaggio Don Bosco, erano presenti i Sindaci in cui si trovano dislocati i vari uffici di questo tribunale che attende a ben 78 dei 121 comuni della Provincia di Roma. Gallotti, Rubeis e Lena per Tivoli, Guidonia e Palestrina ed ancora Castelnuovo di Porto e Subiaco. Erano presenti tutte le massime autorità istituzionali , dal procuratore Militare Scandura, al presidente della Asl RMG Di Pilla, il vice presidente della Provincia, Sabatino Leonetti, l’assessore regionale Paolontoni oltre ai rappresentati delle varie Forze dell’Ordine: il cap De Luca per la GdF, il capitano Rocca e la tenente Anzini per i Carabinieri, il generale Gemma per l’esercito. Presenti anche molti giudici e diversi avvocati fra cui Amicucci che ha avuto il delicato compito della presentazione di tanti illustri ospiti . L’idea della consacrazione è stata del presidente del Tribunale, Bruno Ferraro e condivisa fin da subito dal presidente dell’Ordine degli avvocati di Tivoli Simone Ariano e da tutto il consiglio. “ I significati della dedicazione quanto della posa di una statua nella biblioteca sono molteplici- ha detto il presidente Bruno Ferraro , che per anni ha diretto il dipartimento correttivo penitenziario minorile che comprendeva anche il Tommaseo di Tivoli poi divenuto Tribunale- La dedica a S.Giovanni Bosco- ha continuato il magistrato – è l’inevitabile opportunità di ricucire un vuoto nel rapporto giustizia/ fede, testimonia una forte presenza salesiana a Tivoli e sottolinea la sintesi storica di questo Palazzo di Giustizia che nella struttura originaria era conosciuto come prigione scuola minorile e successivamente come scuola media. Indica di poi l’ideale destinazione di ogni ufficio giudiziario che non è, né deve essere, un mero luogo di repressione ma l’enclave in cui debbono trovare composizione i conflitti che minano il retto funzionamento della società civile. Segna infine per Tivoli e tutti gli altri 78 Comuni di riferimento il ritorno all’antica concezione della giustizia come impegno morale che i giudici assumono nei confronti della comunità, stante il grave deficit numerico del personale e del sottodimensionamento dell’organico dei magistrati e della scopertura di alcuni posti.” Ferraro ha poi ricordato le comunicazioni del Presidente della Repubblica quanto del Governatore del Lazio e dell’Abate di Subiaco come pure del primo presidente del tribunale tiburtino, sorto 9 anni orsono, Ciardi e del primo procuratore D’Angelo. “ La dedicazione al Santo rappresenta un messaggio di grande spessore spirituale, di forte impegno professionale, di una etica del servizio, che intende accomunare magistrati, personale ed avvocati oltre agli ausiliari della giustizia.


Statua dello scultore Rufini

L’espressione di quella sinergia tra magistratura e avvocatura “proprietari della istituzione” a cui, fin dal suo esordio a Tivoli - ha concluso il presidente Bruno Ferraro - ha voluto ispirarsi, nell’esclusivo interesse dei cittadini e del popolo in nome del quale, non si dovrebbe mai dimenticare , si amministra la giustizia. “ Il presidente Giorgio Santacroce nel sottolineare la reciproca comprensione dei ruoli senza la preconcetta partigianeria tra magistrati e avvocati ha sottolineato un forte esame di coscienza alla due categorie per il trionfo delle giustizia.” C’è necessità di una comune cultura giurisdizionale che non è l’intercettazione telefonica senza la quale Scajola non avrebbe saputo che l’appartamento gli era stato pagato. Occorre riconoscere e rispettare i diversi punti di vista. La giustizia è vilipesa e delegittimata e malgrado tutto va avanti. Il filippino alle dipendenze chiama afgano il lodo che non riesce a comprendere.” Nella successiva conferenza stampa Santacroce ha ribadito di aver chiesto al CSM i magistrati distrettuali ridotti da 8 a 3 e che intende portare a 12. La giustizia non deve dipanare fino alla Cassazione le multe per divieto di sosta. La giustizia deve poter delegare ad altri organi amministrativi queste incombenze. Non è questo il compito dei giudici di pace. In Belgio dove vive mia figlia ricorrere per una multa ha il costo di 40 euro, per cui conviene pagare e se poi non è accolto il ricorso, sono mazzate.” L’intervento del Procuratore Luigi de Ficchy, durante la consacrazione è stato molto elevato:” La giustizia è al servizio delle vittime, che, in funzione dello scarso funzionamento soffrono di più. C’è necessità di cultura con cui si soffre di meno. Riprendere e superare i sentimenti della rassegnazione. Occorre puntare su riforme vere.” Nella successiva conferenza stampa il Procuratore ha ribadito la necessità di denunziare.” Non solo con lettere anonime. Ne abbiamo ricevuto migliaia: poche su appalti e corruzioni. C’è un velo di omertà che faccia emergere il patto tra corrotti e corruttori. Le Forze dell’Ordine sono impegnatissime ed è difficile in questa situazione far emergere le problematiche locali da prendere in seria considerazione come appalti e corruzione.” Nell’intervento, Simone Ariano, presidente dell’ordine degli avvocati tiburtini che hanno supportato l’onore della splendida statua in terracotta opera dello scultore Marco Rufini , ha esposto la sinergia con il presidente Ferraro e ribadito che l’opera intende ricordare la figura professionale di tutti quegli avvocati che trascorrono gran parte della vita nelle aule di giustizia ed i loro insegnamenti professionali, umani e morali . Ha poi consegnato a Santacroce una petizione per sbloccare diverse situazioni determinate dlla mancanza di personale soprattutto nelle sedi decentrate. Prima della santa benedizione il Vescovo Parmeggiani ha voluto ricordare “lo stupore” incredulo con cui ha accolto l’invito alla consacrazione ma contestualmente il coraggio indice di forti valori e personalità in un momento in cui tutto sembra in crisi. Dopo l’annullo postale dedicato la cerimonia è proseguita a Villa d’Este capace di accogliere le centinaia di ospiti,mentre alle 16, diretto dal maestro Capitelli, si è potuto assistere al concerto per pianoforte e flauto presso il Convitto Nazionale.


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