È con grande soddisfazione che l'Amministrazione Comunale presenta la nuova Mostra allestita nel Palazzo della Missione, mostra che si estende ad occupare anche il secondo piano del Museo della città, di cui è appena finito l'accurato restauro coordinato dal Dipartimento VIII del Comune.
Visto il successo di critica e di pubblico,la Mostra ad ingresso libero resterà aperta fino al 30 agosto 2020.
Per l'occasione, dunque, tutti gli spazi disponibili del palazzo sono dedicati ad un allestimento che durerà per tutto il 2019 e che si presenta di eccezionale rilevanza per Tivoli, perché tratta di un materiale, il Travertino, famoso per il suo grande utilizzo in tutto il mondo.
Come noto, il termine "Travertino" risulta dalla corruzione del latino lapis Tiburtinus: la pietra tiburtina fu così denominata in quanto le cave più importanti si trovano nel territorio dell'antica Tibur.
Si tratta di un calcare dotato di caratteristiche particolarmente adatte all'uso edilizio: materiale che ha avuto una vastissima diffusione nell'architettura romana di tutti i tempi, al punto da essere conosciuto come "Travertino romano''. Pur se questo tipo di pietra viene estratto anche in altre regioni italiane (Toscana, Marche, Lazio, Campania, Molise) ancora oggi dall'area di Tivoli e Guidonia ne proviene la maggior quantità e la migliore qualità.
Per la sua capacità di non alterarsi nelle condizioni ambientali più difficili, risulta una pietra ideale per tutti i tipi di realizzazioni architettoniche: dalle parti strutturali ai rivestimenti di facciata, dalle pavimentazioni agli arredi, alle sculture e così via.
Fin dall'epoca romana il Travertino è stato usato per gli edifici più importanti: oltre ai templi, agli archi trionfali e ai teatri, ricordiamo che il Colosseo, il monumento più famoso e visitato di Roma, fu edificato con blocchi di pietra tiburtina. In età rinascimentale e barocca moltissime chiese e palazzi patrizi ebbero la facciata rivestita di travertino e con il lapis Tiburtinus furono costruite la Basilica con il colonnato di S. Pietro e le splendide fontane del Bernini.
Come ben illustrato nel Catalogo della mostra (in italiano e inglese, di 240 pagine), l'utilizzo del Travertino a Roma è proseguito nel XX secolo, con le grandiose costruzioni dell'Eur e ancora, ai giorni nostri, è stato utilizzato dai più famosi architetti per il Museo dell'Ara Pacis e la chiesa di Tor tre Teste; per l' Auditorium; per la Moschea, per la Nuvola dell'Eur.
La Mostra, alla quale hanno collaborato l'Istituto Villa Adriana-Villa d'Este, la Soprintendenza territoriale di Stato e il Centro per la valorizzazione del Travertino romano, è stata curata da Maria Antonietta Tomei, consigliere del Sindaco per i Musei Civici, insieme a Fabrizio Mariotti, della società Carlo Mariotti & figli S.p.a., che ha interamente finanziato il Catalogo.
I grandi progetti architettonici realizzati in tutto il mondo, ai quali 1' allestimento dà ampio risalto, sono una straordinaria testimonianza non solo dell'importanza del lapis Tiburtinus, ma anche delle grandi capacità delle maestranze e delle aziende di Tivoli e del territorio, che lo hanno fornito e lavorato.
Il presidente della Società Tiburtina di Storia e d’Arte prof. Vincenzo Pacifici, il presidente onorario prof. Cairoli Fulvio Giuliani, il vicepresidente prof. Roberto Borgia e i consiglieri prof. Francesco Ferruti, prof. Franco Sciarretta e dott. Zaccaria Mari e la consocia dott.ssa Valentina Cipollari hanno collaborato attivamente per questa Mostra, anche con contributi presenti nel catalogo della Mostra stessa, catalogo curato dalla prof. Maria Antonietta Tomei e dal prof. Roberto Borgia.