Una festa di colori, profumi e musica: l'Infiorata a Civitella di Licenza

Un evento molto speciale


L'Infiorata

Anche quest'anno si rinnova a Civitella di Licenza (RM) una sentitissima e bella tradizione, che è una gioia non solo per gli occhi, ma pure per il naso (e stavolta, con un'importante presenza musicale, anche per le orecchie). Domenica 10 giugno, infatti, la festa del Corpus Domini sarà solennizzata, come ormai da molti anni, con variopinti tappeti di fiori, sciorinati per le piazze e le piazzette di questo minuscolo e graziosissimo paesino in provincia di Roma, in seno al Parco Naturale regionale dei Monti Lucretili.
Nessuna ambizione (per carità!) di gareggiare con Infiorate più celebri e "monumentali", tanto meno con quella, famosa in tutto il mondo, che si tiene a Genzano. Eppure, quello che si compie in questo paesino, oggi quasi spopolato, è un piccolo miracolo di devozione popolare e di efficientissima organizzazione. Se si pensa che gli abitanti stanziali sono ridotti ormai, d'inverno, a meno di una ventina, stupisce e commuove vedere come, anno dopo anno, gli oriundi di Civitella ritornino in massa in paese per festeggiare e per «dare una mano» per la buona riuscita di questa festa.
E allora: tutti in ginocchio -- letteralmente -- per ore e ore sul duro selciato di sassi, sotto un sole che già annuncia l'estate, a comporre con arte sapiente e con «santa pazienza» le tradizionali immagini sacre: Cristo e la Vergine Maria, l'ostia e il calice, il pane e il vino... Tutto abilmente prende forma a partire da umili e coloratissimi materiali: tanti petali di fiori, sia coltivati che di campo, ma anche sabbie variamente colorate, terriccio, semi, riso. E soprattutto fantasia e inventiva, creatività e attaccamento alla tradizione.
La festa, in realtà, comincia per i paesani il giorno prima, il sabato, con i preparativi, che sono faticosi, ma si fanno tutti insieme in allegria. Ci si sveglia all'alba, col fresco -- uomini, donne, ragazzi --, per andare a raccogliere i fiori di campo sulle colline e sui pendii che circondano il paese: nelle gerle, un mare di petali profumati, che a metà della mattinata già arrivano in paese; e che devono essere trattati con cura, stesi all'ombra, amorevolmente rigirati e ripuliti delle impurità, tenuti al fresco... Ricordate i bei versi di Leopardi? «La donzelletta vien dalla campagna / (...) e reca in mano / un mazzolin di rose e di viole, / onde, siccome suole, ornare ella si appresta / dimani, al dì di festa...».
Intanto, sempre di sabato, comincia la preparazione dei «cartoni» che riportano i disegni a grandezza naturale, fatti a partire da modelli molto più piccoli: quel che si dovrà disegnare è stato già deciso dai paesani molte settimane prima, tutti insieme, sulla base dei disegni e delle proposte portati da ciascuno. E tra mille incombenze trascorre il resto della giornata...
E arriva la domenica: di buon mattino inizia l'estenuante lavoro di realizzazione dei tappeti floreali, che durerà molte ore, praticamente fino all'ora di pranzo. Poi a mangiare -- un piatto di pasta, un bicchiere di vino, qualche dolcetto tipico -- tutti insieme in piazza: i paesani, ma anche gli amici del paese, e tutti coloro che hanno voglia di partecipare, ospiti graditissimi. Della buona (e sottolineiamo: buona) riuscita di questo aspetto non da poco si fa carico l'ente che organizza l'intera manifestazione, ovvero l'Associazione Monte Pellecchia (AMP) onlus (www.montepellecchia.it): una vivace realtà associativa che ha sede proprio a Civitella, e che difende, tutela e promuove la conoscenza del paesetto e del prezioso ambiente naturale che lo circonda.
Nel pomeriggio, alle 16.00, la messa in piazza, e poi la processione in cui tutto il paese, accompagnando il Santissimo, sfila devotamente davanti ai tappeti floreali. E saranno i tanti bambini, alla fine, a prendersi la briga di devastare allegramente, correndoci e saltellandoci sopra, l'effimero splendore dei profumati disegni di petali: è un loro diritto-dovere, si sa, e nessuno avrà cuore di impedirglielo.
Ma ecco che comincia la musica: alle 18.00, un concerto dell'orchestra giovanile «La Ghironda» di Tivoli, ensemble ritmo-sinfonico d'archi e fiati, reinterpreterà con moderna agilità e grande senso del ritmo un brioso repertorio di musiche di tradizione classica. E forse potrebbe anche bastare così. Ma prima d'andare via, ecco, ancora un piccolo rinfresco, tutti insieme in piazza. Per prolungare ancora un po' la festa, che proprio non vuole finire: con il pretesto di non far restare a pancia vuota gli amici che devono rimettersi in strada, per ripartire verso Tivoli, o Roma, o qualche luogo ancora più lontano...

 

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