Conferenza “Luoghi di culto rupestri nel Parco Naturale Archeologico dell’Inviolata” (20 giugno)

Tenuta “La Salvia” – Strada della Salvia, 44 Palombara Sabina - giovedì 20 20 giugno 2019, ore 17.00

 La Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale vi aspetta giovedì 20 giugno alle ore 17.00 per la conferenza  “Luoghi di culto rupestri nel Parco Naturale Archeologico dell’Inviolata”.

Invito-locandina IN ALTRO FORMATO.jpgLa chiesetta rupestre in loc. Marco Simone Vecchio a Guidonia Montecelio è stata segnalata per la prima volta nel 1972 e ancora nel 1978, quando, purtroppo, le parti più significative della sua pregevole decorazione pittorica, risalente all’XI e al XIII secolo, furono staccate per essere immesse nel commercio illegale delle opere d’arte. Si compone di un vano rettangolare (m 10 x 6 ca.) irregolarmente scavato nel banco tufaceo, con la sola parete d’ingresso in muratura e la volta ribassata sostenuta in origine da quattro pilastri. Il lato di fondo, ove era posizionato l’altare, è stato distrutto da un moderno prolungamento, come moderni sono anche i due bassi muri costruiti al centro per sorreggere le botti. Chi oggi penetra all’interno è attratto subito dal soffitto ornato da stelle a otto punte che alludono alla “volta celeste”. Mancano invece i due clipei con il Cristo Pantocratore e l’Agnello Divino, vandalicamente asportati, ma recuperati di recente dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. A malapena si scorgono resti di altre pitture, tra cui una crocifissione, una flagellazione e, a lato dell’ingresso, le figure dei Santi Nicola e Sebastiano. Un’ecclesia Sancti Nicolai, identificabile verosimilmente con la nostra, è citata nel 1124, quando la zona appartenne al Monastero romano dei SS. Ciriaco e Nicola in Via Lata. Nel Medioevo sulla collinetta ove si apre l’ipogeo sorse il Castrum Sancti Honesti, attestato nel 1257, di cui tuttora si scorgono le rovine. Lungi dall’essere stato un mitreo (definizione autorevolmente data da Federico Zeri solo sulla base di foto approssimative) l’oratorio si segnala come una delle più significative testimonianze della religiosità rurale della Campagna Romana in epoca alto-medioevale (le prime pitture risalgono all’VIII-IX secolo) e medioevale. Compreso nel Parco Naturale Archeologico dell’Inviolata, il monumento, dichiarato di “interesse particolarmente importante” già dal 1995, è stato individuato come obiettivo primario per interventi di restauro e valorizzazione. La Soprintendenza quindi, che ne ha in capo la tutela, partecipa alla conferenza con relazioni sugli strumenti di valorizzazione delle chiese rupestri e sui siti archeologici del Parco. Un’area questa particolarmente rappresentativa del suburbium dell’antica Roma, per lungo tempo trascurata, che è venuta alla ribalta con il rinvenimento nel 1992 del gruppo scultoreo della Triade Capitolina e con l’istituzione nel 1996 del Parco.

 Info:
www.sabap-rm-met.beniculturali.it
Ufficio Promozione
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio
per l'area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l'Etruria meridionale
Palazzo Patrizi Clementi
Via Cavalletti, 2 - 00186 Roma -Tel. 06.67233002-3

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