Il numero ventisei degli"Annali del Liceo Classico A.di Savoia"

Prefazione del prof. Rinaldo Pardi


Gli Annali

Gli “Annali del Liceo Classico Amedeo di Savoia”, pur con leggero ritardo rispetto all’anno passato, arricchiscono il panorama dell’editoria tiburtina, con il numero ventisei, pubblicato in questo mese di giugno 2013. Questa la prefazione del prof. Rinaldo Pardi, dirigente scolastico dell’istituto d’istruzione superiore “Via Tiburto, 44” di Tivoli, che comprende appunto, oltre al liceo Classico, anche il Liceo Artistico: “Sono particolarmente lieto di continuare anche quest’anno la tradizione della pubblicazione degli Annali del Liceo Classico «Amedeo di Savoia», un appuntamento ormai consolidato da ben ventisei anni e diventato un punto fermo nel campo delle pubblicazioni non solo locali. Ho preso visione nella nostra biblioteca d’istituto dei volumi degli anni passati e apprezzato i notevoli contributi di studiosi (spesso poi citati in altre opere). Sono rimasto inoltre colpito in maniera rilevante dalle positive recensioni a questa nostra pubblicazione. Degni di elogio sono risultati anche i contributi degli alunni e lo sforzo dei curatori del volume e degli insegnanti per far sì che la sezione dedicata agli studenti fosse sempre ampia, ma soprattutto di qualità. Perciò anche quest’anno, pur con la ristrettezza dei fondi a disposizione e dei tempi per l’approvazione del progetto, posso far stampare dalla tipografia questo bel volume, che spero innanzitutto possa competere con quelli degli anni precedenti, e soprattutto recare positivi contributi ad opera dei saggi di amici del nostro liceo, che ogni anno ci onorano della loro presenza. L’affetto del dirigente si rivolge naturalmente ai contributi degli studenti, siano essi lavori derivanti da quanto studiato sia opere di creatività (bisogna avere un bel coraggio per mettersi davanti ad un foglio bianco, o meglio davanti ad un computer, per esprimere le proprie emozioni!), e spero che nel prossimo anno, affrontando il progetto «Annali 2014» con più ampia tempistica, la sezione dedicata agli studenti possa essere ancora più copiosa, grazie anche al necessario stimolo degli insegnanti”. Molto interessanti gli articoli degli studiosi che costituiscono la prima parte del volume: Vincenzo Giovanni Pacifici: Agostino Depretis prodittatore in Sicilia (luglio-settembre 1860); Giuseppe Tripodi: Palori vecchi; Piero Bonanni: Vecchi e giovani nei ranghi, società e generazioni nella guerra oplitica. Non mancano i contributi dedicati alla nostra città ed ecco allora un sontuoso saggio di Maurizio Pastori: Giuseppe Radiciotti, insegnante e musicologo (ricordiamo che il Radiciotti insegnò per quaranta anni proprio nel liceo classico); Roberto Borgia: Traduzione italiana del primo libro della «Tiburis Urbis Historia» di Marco Antonio Nicodemi; l’attualità è data da Alberto Pellè con un articolo sulla riforma pensionistica, mentre i contributi degli alunni, vivacissimi e su argomenti storici o d’attualità o imperniati sulla creatività sono a firma di Sara Iezzi, Alessandra Nuti, Emanuele Garofalo, Alessandro Loreti, Gianluca Cococcia, Claudia Ciminelli, Luca Sorbera, Alessandro Stortini, Pierpaolo Pepe, Gianlorenzo Chiaraluce, Federica Di Marco, Enrico Bordieri, e tanti altri che hanno lavorato in gruppo. Cogliamo l’occasione per un breve e doveroso omaggio a Giuseppe Radiciotti, ricordando sinteticamente la sua carriera scolastica e rimandando al testo di Pastori per i necessari approfondimenti, anche per il campo musicale: “Nacque a Iesi il 25 gennaio 1858 da Luigi, proprietario di una piccola bottega di merceria e «concialana», e Celeste Faini, discendente da una nobile famiglia della zona. Ultimo di quattro figli, iniziò gli studi musicali con lo zio materno Giovanni Faini, maestro di cappella, frequentando nel contempo le scuole della sua città fino al liceo dove ebbe come insegnante «l’illustre Giovanni Mestica». La morte della mamma all’età di 8 anni acuì il suo carattere già schivo. Terminato il liceo si trasferì a Roma iscrivendosi alla facoltà di Lettere nella Regia Università. Avrebbe voluto iscriversi al Conservatorio S. Pietro a Majella di Napoli per dedicarsi completamente alla musica, ma non poté a causa di difficoltà economiche. A Roma, però, frequentò i corsi di armonia e contrappunto con i maestri Pietro Baffo e Filippo Puccinelli nel Liceo Musicale annesso all’Accademia di S. Cecilia e, come uditore, seguì le lezioni di Estetica e Storia della Musica tenute dal prof. Giuseppe Prospero Zuliani.


Conseguì la laurea il 22 giugno 1881 e già nel settembre successivo iniziò l’attività di insegnante nel ginnasio del Convitto privato di Ortona a Mare, ma un mese dopo il Sindaco di Tivoli lo chiamò al Ginnasio comunale (poi Regio) dove fu professore dal 15 ottobre 1881 al 30 settembre 1888. Il 15 ottobre 1888 gli fu assegnata, in qualità di “incaricato”, la cattedra di Lettere italiane e Filosofia nella Prima classe del Liceo e l’anno seguente ritornò al ginnasio in qualità di “reggente”. Negli anni scolastici 1893-1895 fu docente di Latino, ancora in qualità di “incaricato”, «nei primi due corsi liceali»; infine dal 1 ottobre 1895 gli fu assegnata, in qualità di “reggente”, la cattedra di Storia e Geografia nel liceo, mantenuta fino alla pensione, nel 1922 o 1924.”


Il volume «Annali 2013» è disponibile, da metà giugno 2013, nella sede dell’istituto in Via Tiburto, 44 a Tivoli.

 

 

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