Palestrina- 27 gennaio 2010-Giornata della Memoria

Palestrina, 27 Gennaio, 2010

‘Nel 1938, quando avevo cinque anni, ho saputo di essere ebrea, e che tutta la mia famiglia era ebrea, perciò ci hanno tolto la radio, la bicicletta, l’automobile e la cara bambinaia, che non era ebrea. Mio padre, ingegnere, non poteva più lavorare perché non era più italiano ed è dovuto emigrare in Francia per poter esercitare la sua professione, ma il peggio venne nel 1943, con l’occupazione tedesca. Ci siamo dovuti nascondere, perché tutti gli ebrei venivano arrestati e portati non si da dove……’
Uno stralcio di storia italiana (e non solo) raccontato da Luciana Tedesco Bramante, poetessa e scrittice ebrea del ghetto di Roma, che mercoledì 27 Gennaio, in occasione della Giornata della Memoria, ha incontrato al Teatro Principe gli studenti delle scuole elementari e medie di Palestrina e dell’I.T.I.S. ‘G. Boole’ di Genazzano.
Una giornata con e per i ragazzi realizzata dall’Istituto ‘Boole’ e dalla Scuola Media ‘Pierluigi’ in collaborazione con il Comune di Palestrina, l’Associazione ‘Lupus in Fabula’ e il Movie Club.
Ad apertura dell’incontro la proiezione del film ‘Ricordare’ - testimonianza degli ebrei Piero Terracina, Romano Gambini e Giuliano Vassalli.
‘Le immagini che apparvero agli occhi dei soldati sovietici che, il 27 Gennaio 1945, liberarono il campo nazista di Auschwitz – ricordano nel film – sono impresse nella memoria di tutti, ma solo chi ha vissuto realmente la tragedia dello sterminio può capire cosa significa vedere centinaia di uomini perdere la vita a causa di un’idea folle, sbagliata e profondamente ingiusta.’
Questo il punto fondamentale dell’incontro voluto dalle Scuole di Palestrina e Genazzano: non dimenticare, ma soprattutto far capire alle nuove generazioni il dolore e la costante paura dei milioni di ebrei, rom, omosessuali, malati e oppositori politici, prigionieri di guerra rinchiusi nei campi di concentramento e uccisi nelle camere a gas. Far cogliere il vero significato della tragedia attraverso le parole di chi cadde sotto i colpi della Germania nazista del 1938, ma che, a differenza di chi morì, ha avuto la fortuna di salvarsi e sente il dovere di raccontare.
‘Fino al 1997 – ha sottolineato la Bramante – non ho mai raccontato il mio essere stata ebrea durante gli anni dello sterminio nazista. Cercavo di difendermi dal dolore non parlandone. Se non ne se ne parla, non è mai successo. Poi nel ’97 vidi un servizio al telegiornale che parlava di Auschwitz e allora decisi di scrivere.’
Tante le poesie e le letture recitate dai ragazzi delle scuole in memoria della Shoah, alle quali si sono aggiunti gli studenti dell’Istituto ‘Boole’ mettendo in scena un pezzo del lavoro teatrale svolto nell’anno scolastico 2008 – 2009, tratto proprio da alcune poesie di Luciana Tedesco Bramante.
Una giornata – come ha voluto ricordare il Sindaco Rodolfo Lena a termine degli interventi – per ripromettere a tutti noi che la vergogna della Germani nazista non si ripeta mai più. C’è qualcuno che dice che Auschwitz non sia mai esistita. Altri ancora dicono che sia necessario riscrivere la nostra Costituzione. Non è così. Da Trieste a Palermo l’Italia è unita e deve esserlo anche nelle differenze che fortunatamente esistono e rendono ognuno di noi unico e particolare. Dobbiamo essere cittadini del Mondo e credere nel dialogo e nella tolleranza come valori universali da mantenere e rispettare. E allora basta con gli slogan razzisti negli stadi e le scritte infamatorie sui muri delle Città. La Giornata della Shoah è qualcosa di più del semplice ricordare lo sterminio nazista. E’ un insegnamento, a scapito di molte vite umane, per non dimenticare i diritti e i doveri alla base della nostra Democrazia: rispetto, giustizia e fratellanza.’

 


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