Diabete mellito, disturbi della ghiandola tiroide, ipertensione, malattie dell’apparato urinario, tumori del colon retto. Sono i <rischi in eccesso>, seppur al di sotto della <significatività statistica>, relativi a patologie mortali, riscontrati nella popolazione femminile del comune di Guidonia Montecelio. Tra i maschi invece, risulta un <aumento del rischio di mortalità da malattie dell’apparato respiratorio> che riguarda però una categoria ben precisa di lavoratori; <di malattie dello stomaco, esofago e duodeno>. Anche in questo caso però, il tasso d’incidenza resta <al di sotto della significatività statistica>. Mentre in entrambi i sessi si riscontra <un tasso significativo di mortalità per disturbi circolatori dell’encefalo, per infarto del miocardio, anche se non superiore ai parametri dei comuni presi a termine di comparazione, e comunque sempre al di sotto della significatività statistica>. Sono solo alcuni dei dati emersi dallo studio commissionato nel 2007 dal Comune di Guidonia Montecelio alla Asl Rmg. Effettuato, in tre anni di lavoro, dal dipartimento di Biologia animale e dell’uomo dell’università La Sapienza di Roma, arrivato venerdì scorso sul tavolo del sindaco di Guidonia Montecelio, Eligio Rubeis. Esso, doveva stabilire se nel comune di Guidonia Montecelio - rispetto alla popolazione della intera provincia (Roma compresa) nel periodo 1983-2002 - vi fosse un <eccesso di mortalità per patologie associate all’esposizione da inquinanti ambientali>. Gli stessi <provenienti dalle attività antropiche presenti sul territorio, quali il cementificio, l’impianto di smaltimento degli Rsu (discarica), il distretto estrattivo>. Il responso, in via generale, dice di <no>, che Guidonia Montecelio non è Casale Monferrato, che l’incidenza di patologie mortali è assolutamente nella media della provincia, per alcune tumorali (leucemie), addirittura al di sotto. Stesso vale per molte delle malattie croniche e degenerative. Il metodo di lavoro eseguito dai ricercatori è stato quello di comparare numeri e tipologie di malattie riscontrate nel comune di Guidonia Montecelio, con numeri e tipologie di malattie riscontrate nei comuni vicini (Monterotondo, Subiaco, Velletri), nell’intera provincia, durante lo stesso periodo>. Il calcolo del rischio di mortalità <per ciascuna causa, dei comuni considerati, rispetto al dato provinciale> è stato quindi eseguito tramite il “Rapporto standardizzato di mortalità” (Smr) differenziandolo per sesso e per decennio di morte>. I dati sui quali i ricercatori hanno lavorato, sono quelli anagrafici del Comune, della Asl per il territorio di competenza, dell’Istat se relativi alla popolazione provinciale residente, quelli forniti dalla Buzzi Unicem relativamente alle maestranze impiegate in azienda nel periodo di riferimento, grazie ai quali è stato possibile realizzare uno studio integrativo sulla esposizione occupazionale. I dettagli, verranno resi noti dagli stessi ricercatori nell’ambito di una assemblea pubblica in calendario per le prossime settimane, intanto però dallo studio, in generale, emerge che nei periodi considerati, <non si sono riscontrati in Guidonia eccessi di mortalità generale, né per tutte le cause né per i tumori (in entrambi i sessi) ai limiti della significatività statistica, rispetto alla provincia o ai comuni presi in esame>. Che addirittura <la popolazione di Guidonia, nel primo periodo considerato (1983-1992), ha avuto una mortalità per tutti i tumori, minore rispetto quella della popolazione provinciale>; mentre <nel secondo periodo (1993-2002) – si legge sempre nello studio – non si sono osservate differenze nella mortalità per queste cause tra Guidonia e il resto della provincia di Roma>. Il lavoro, senza precedenti per attendibilità scientifica, ha anche evidenziato <un rischio significativo di decessi per malattie dell’apparato respiratorio, in particolare per bronchiti croniche e pneumoconiosi, ma solo tra i maschi residenti. E’ piuttosto probabile – spiegano il dato i ricercatori – che tale incidenza sia attribuibile ad una componente occupazionale, dal momento che nel comune di Guidonia Montecelio esistono attività industriali che espongono i lavoratori a polveri silicotigene dannose>. Un risultato, aggiungono, avvalorato da <studi precedenti effettuati tra i lavoratori in cementifici>. Va detto che gli studiosi, per valutare al meglio questo specifico dato, hanno chiesto, ottenendola dalla Buzzi Unicem, la lista completa delle maestranze impiegate all’interno del cementificio nel ventennio in esame. Arrivando alla conclusione che tale incidenza di malattie respiratorie mortali, + 28% rispetto il dato provinciale, era riconducibile alla componente occupazionale. La comparazione dei dati ha messo in risalto anche, che una percentuale rilevante di quei lavoratori provenivano dai siti di Casale Monferrato dove per anni erano rimasti esposti a fattori inquinanti come il cemento e l’amianto. Ad avvalorare ulteriormente la tesi occupazionale, quale causa del rischio, c’è il dato relativo alla popolazione femminile residente, tra la quale, si legge nello studio, <l’andamento della mortalità per bronchiti croniche, asma e malattie respiratorie in genere, è nettamente più basso rispetto al parametro provinciale>. Infine, un ultimo interessante dato, riguarda i comuni scelti a titolo comparativo, dove non si vive meglio né ci si ammala di meno. Si legge infatti nello studio: <Le malattie dell’apparato respiratorio presentano un eccesso di rischio significativo, rispetto al dato provinciale atteso, nel comune di Monterotondo, relative al secondo decennio, 1993-2002 >. Mentre a Velletri <la mortalità per tutte le cause, nel decennio 1983-1992, presenta un rischio statisticamente più elevato rispetto al dato provinciale>; come <nel periodo 1993-2002, le cause di mortalità sembrano ricalcare quelle del decennio precedente>, mentre <tra le patologie tumorali, le leucemie presentano un eccesso di rischio>. Insomma, la città di Guidonia Montecelio, non è un <caso> rispetto ad altre realtà territoriali, nonostante i fattori di rischio.