Luigi Gaudenzi

Vogliamo ricordare questo nostro concittadino che, pur essendo vissuto solo pochi anni, raggiunse nella pittura un linguaggio altissimo testimoniato da ritratti e dalle tele che ha lasciato. Gaudenzi fu estremamente sfortunato non solo perché morì a venticinque anni ma anche perché molte sue opere sono andate perdute in seguito agli eventi della seconda guerra mondiale.
La Città di Tivoli dovrebbe ricordarsi di questo suo figlio e sarebbe auspicabile che lo facesse dedicandogli almeno una via o una piazza per consegnare alle generazioni future il ricordo di un giovane artista che ha inseguito, con tutte le sue forze e la sua volontà, la sua passione artistica. Nulla o poco si è fatto per ricordare il pittore ad eccezione della conferenza stampa, tenuta dal prof. M. Testi, nel pomeriggio del 21 gennaio 2006, seguita dall'apertura di una mostra a lui dedicata.
L'evento si tenne a Tivoli, presso le Scuderie Estensi, in occasione del I° centenario della sua nascita. Fu il pronipote (essendo il pittore in oggetto il fratello della nonna materna), Sig. Maurizio Poggi, a organizzare la mostra commemorativa esponendo opere eseguite con diverse tecniche e fotografie d'epoca del "ragazzo che voleva fare il pittore" e di alcuni momenti della sua breve vita.


Ingrandisce foto Volto di Cristo

Spinto dalla curiosità di sapere sempre più cose su di lui, il sig. Poggi ha intrapreso una serie di ricerche, tuttora in atto, con risultati lusinghieri; è il curatore del sito www.luiginopittore.it a cui rimandiamo i nostri lettori per visionare la galleria delle svariate opere d'arte realizzate dal Gaudenzi. La redazione di Tibursuperbum ha avuto il permesso dal sig. Poggi, che ringraziamo vivamente, di pubblicare qualsiasi foto che ci fosse stata utile (per il presente articolo) prendendola dal predetto suo sito.

La vita

Le opere

Meritano una speciale menzione, oltre al pregevolissimo S. Francesco esposto nella chiesa di S.Maria Maggiore in Tivoli: il bellissimo grande stendardo rappresentante il volto di Cristo appartenente alla tiburtina parrocchia di S.Andrea (lo si può apprezzare in occasione dell'annuale processione del Venerdì Santo) e la S.Sinforosa custodita nella chiesa del Gesù in via Empolitana.
Su quest'ultimo dipinto, che alcuni esperti attribuiscono a Gino Piccioni, si azzardano delle ipotesi. Sembra infatti che di questo stesso soggetto siano state realizzate due opere: una dal Piccioni andata distrutta in quanto custodita nella bombardata chiesa del Gesù (prossima a Palazzo San Bernardino); l'altra (l'attuale, custodita nella chiesa postbellica del Gesù) potrebbe essere una copia della prima, a cui mise mano inizialmente il Piccioni subentrando poi il Gaudenzi che la completò e portò a termine.
Splendidi i due oli su tela di Leonella, la pastorella di Castrovalva; molto rappresentativo l'olio Disgrazia in miniera; bellissimi e accurati nei particolari i due oli Capretta e Testa di capretta; e poi ancora gli oli di Bosco con fosso, Pastorello alle gole del Sagittario, Paesaggio pastorale con donna che allatta; gli otto acquarelli del ciclo dell'Inchinata; la bellissima Medusa (ritratto della sorella Venere) in tecnica mista su carta ...e tanti altri ancora

Invitiamo i nostri lettori ad approfondire la conoscenza di Luigi Gaudenzi e delle sue opere su www.luiginopittore.it Qui troverete anche riportate integralmente le notizie bibliografiche estratte dagli Atti e Memorie della Società Tiburtina di Storia e d'Arte e dai Bollettini di Studi Storici ed Archeologici di Tivoli e Regione, materiale conservato presso la sede di Villa d'Este e presso la Biblioteca Comunale di Tivoli.

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