Le case e il problema degli incendi

A Roma il rapporto tra le insulae (case popolari) e le domus (case patrizie monofamiliari ed ad un solo piano) era 26 a 1; da ciò si deduce come pochi fossero i ricchi e quanti invece i poveri. Poiché il terreno nell'Urbe costava molto esso veniva sfruttato al massimo edificando in altezza appunto queste insulae, alte sei o sette piani; Augusto fissò l'altezza massima a 10 piedi (1 piede=29 cm.) nella parte frontale dell'edificio ma lasciò libera quella della parte retrostante.
La speculazione edilizia spiega così il perché le strade fossero strette e per lo più vicoli; un'altra caratteristica delle insulae (di proprietà chiaramente sempre dei ricchi) era la loro fragilità.


Ingrandisce foto Casa romana

Per guadagnare maggiormente venivano impiegati materiali scadenti e non resistenti: i muri perimetrali non potevano con il loro esiguo spessore sopportare tutta la struttura che spessissimo crollava abbattendosi sui passanti e coinvolgendo nel crollo altre insulae.
Per non parlare poi degli incendi che a volte iniziavano occasionalmente (per via di un braciere su cui si cucinava che si rovesciava accidentalmente) mentre spesso erano dolosi.

Crasso, che insieme a Cesare e a Pompeo aveva formato il I triumvirato, era uno che aveva acquistato ricchezza e potere proprio con l'edilizia, facendo appiccare il fuoco di notte dai suoi sgherri, comprando a poco l'area occupata dalle macerie e riedificandovi sopra. Di legno era la maggior parte delle strutture: i solai, le balconate, i muri divisori, a volte le scale; ciò spiega come il divampare di un incendio non desse scampo agli abitanti dell'insula andata a fuoco. Nel 6 d.C. fu deciso di dar vita ad un corpo di pompieri, i vigiles, in tutto 7000 divisi in 7 coorti alle dipendenze dirette del praefectus vigilum.
A tale corpo, per ordine dell'imperatore Tiberio, furono ammessi anche i liberti (ex schiavi) i quali facendo i pompieri per sei anni ottenevano al termine di questo periodo di divenire cittadini romani a tutti gli effetti (la cittadinanza romana era molto ambita perché permetteva di avere molti diritti).
I vigiles avevano la loro sede in caserme da cui si muovevano per spegnere gli incendi utilizzando pompe, pertiche, scale, coperte, getti di acqua, di aceto, di urina ed infine ricorrendo anche a soffocare le fiamme con della sabbia.
Presto i vigiles oltre ad essere pompieri furono incaricati anche di fare un'accurata opera di prevenzione per impedire il diffondersi degli incendi e così nacque la polizia.

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