Scoperto il 1° Opuscolo sulla storia di Tivoli ad uso degli studenti delle Scuole Comunali nel secolo XIX

a cura di Maria Luisa Angrisani

Nello Stato Pontificio dal 1824 e fino all'annessione al Regno d'Italia avvenuta nel settembre 1870, l'istruzione fu regolata dalla "Congregazione degli Studi" che articolava l'ordinamento scolastico (non obbligatorio) in una scuola dell'infanzia tra i 2 e i 7 anni, una scuola primaria tra i 5 e gli 11 anni e in un sistema secondario superiore che dava accesso all'Università.
L'istruzione popolare, che si fermava necessariamente alla fase primaria. era affidata agli ordini religiosi sorti dopo il concilio di Trento, sovvenzionata dalle Comunità e perciò gratuita per la popolazione.
A Tivoli fornivano questo contributo fondamentale i religiosi delle "Scuole Cristiane" che curavano l'alfabetizzazione primaria comprendente catechismo, lettura, lingua italiana, lingua latina, algebra e geometria, calligrafia, storia, geografia e buone maniere; per le femmine il programma era limitato al catechismo ed ai lavori domestici, con la possibilità di insegnare a leggere e a scrivere se la maestra ne fosse abilitata.


Via Campitelli

Ma siamo in epoca risorgimentale e forte è l'istanza "nelli primari cittadini" di instillare nel cuore dei giovani l'amore per la storia patria, soprattutto l'orgoglio, da parte dei tiburtini, di diffondere i fasti della superba città millenaria, cantata da poeti e scrittori, visitata da teste coronate di tutta Europa, inclusa nel gran tour dei giovani aristocratici destinato a perfezionare il loro sapere.
Così, mancando ai figli del popolo di Tivoli la pubblica istruzione Elementare, il Cav. Fancesco Bulgarini, Gonfaloniere della città e in seguito Consigliere Comunale, procurò nel 1835 da Mons. Fabri, erede fiduciario della benemerita contessa De Solms, il Pio Istituto dei Religiosi delle Scuole Cristiane. Le scuole si aprirono nel 1843 e il Bulgarini "ad incoraggiare i giovanetti nello studio delle cose patrie ed a ridestarne l'amore col sostenerne il decoro ed i vantaggi donò un Censo in sorte di scudi 240, fruttifero d'annui scudi dodici ai Religiosi suddetti, onde dessero annui premi in medaglie di argento a quei giovanetti, che imparassero un "ristretto" di storia patria, da stamparsi e distribuirsi gratuitamente".

Il cosiddetto "Ristretto" scritto nel 1848 dal nobile cavaliere tiburtino esiste tuttora, personalmente elaborato sulla sua famosa opera "Notizie Storiche Antiquarie, Statistiche ed Agronomiche intorno all'Antichissima Città di Tivoli e suo Territorio" ed è conservato dagli eredi nell'Archivio del nobile Palazzo Bulgarini, archivio privato di inestimabile valore, tra i più cospicui del Lazio. Il testo porta il titolo "Compendio delle notizie su Tivoli per uso dei Giovanetti che frequentano l'Istituto dei Religiosi delle scuole cristiane di dettà Città", stampato a Roma nella tipografia di Gio. Cesaretti nel 1857. Stralci preparatori dell'opera si leggono in un manoscritto di appunti familiari, sorta di zibaldone ricchissimo di notizie storico-antiqurie convergenti nell'accurata minuzia con cui lo storico catalogava le peculiarità tiburtine.

Partiti da Tivoli i Religiosi nel 1873, ritornò il Censo in proprietà del Bulgarini che, animato dallo stesso primitivo amor patrio, "e per lo stesso oggetto, nel 1878 offrì in dono il suddetto Censo al Comune di Tivoli, che lo accettò con risoluzione Consiliare del 22 settembre 1878, e del 5 Febbraio 1879, approvata dal Decreto Reale 30 marzo 1879". Nella premiazione del 13 agosto dello stesso anno gli studenti che frequentavano le Scuole Comunali e che impararono il "ristretto" di storia patria appositamente scritto dal Bulgarini, ottennero i premi in medaglie di argento, appese a nastri di seta rossa e turchina, colori dell'antichissima bandiera della Città di Tivoli "siccome per patto convenuto, unitamente ad altri, nell'ultima nominata risoluzione consiliare".
La ristampa del 1880, eseguita nella tipografia tiburtina Giuliani, la cui copia ho personalmente rinvenuta nell'archivio di Palazzo Bulgarini, fu riveduta ed ampliata dallo stesso autore, che ancora una volta ne sostenne pienamente le spese perché fosse distribuita gratuitamente agli studenti delle Scuole Comunali. Nella prefazione è espresso il nobile intento del Bulgarini di acculturare i giovani forgiandone al contempo l'animo: "I Giovanetti potranno in questo volumetto rintracciare le notizie della Patria comune ed attingervi le necessarie nozioni per informare il loro spirito all'utilità domestica col lavoro e formare colla loro buona condotta il vero benessere della patria. Questa patria che non fu mai assoggettata a feudo, ma che per tanti secoli sempre si resse e governò mediante la sua autonomia e libertà con le proprie leggi con pubblica e privata posterità, stante la virtù ed intelligenza dei propri cittadini; e si acquistò così l'ammirazione non solo dei popoli italiani, ma anche degli stranieri; tantochè tuttora per il suo passato, che poche città possono vantare, Tivoli forma una bella pagina della storia italiana".

Nei primi anni del '900, il premio venne sospeso e non si seppe più nulla neppure del Censo. Fu invece reinserito nelle tradizioni della città nel 1953 per volontà di Alfredo Bulgarini e di Gustavo Coccanari. Il "Premio Bulgarini" per gli studenti di quinta elementare, fece parte dei festeggiamenti del natale di Tivoli come l'evento più prestigioso, ma fu di nuovo interrotto dopo meno di vent'anni. Ne auspichiamo un prossimo ripristino con l'entusiasmo degli attuali rappresentanti di questa grande famiglia tiburtina.

Quanto al testo da diffondere nelle scuole, esaminato accuratamente il "Compendio delle notizie di Tivoli" emerge che, con i necessari aggiornamenti, lo stesso può essere agevolmente fruito ancora dagli studenti delle scuole elementari. Lo stile è fluido e piano, il linguaggio semplice e singolarmente moderno e, espunto qualche termine o espressione desueta (anco, diviziosi, istraordinari.), intatta rimane la freschezza di una narrazione che è stata di modello ai testi successivi i quali peraltro poco o nulla hanno aggiunto di nuovo.

Auspico la ristampa e la divulgazione di questo prezioso Compendio che da quasi due secoli onora la nostra città, ingiustamente dimenticato.

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