Archivi parrocchiali tiburtini (quarta parte)

a cura di Maria Luisa Angrisani

Il libro dei Morti

Con la proclamazione del cristianesimo a religione di stato non ci fu più bisogno di seppellire i morti nelle catacombe o in luoghi nascosti e segreti. Per tutto il medioevo, dapprima per le famiglie nobili, poi come usanza estesa a tutto il popolo, iniziarono le inumazioni nelle chiese, dovute al desiderio di assicurarsi suffragi e preghiere con l'intercessione dei Santi. Nel 1710 un regio decreto, emanato per i regni di Napoli e di Sicilia, ordinava che il seppellimento dei cadaveri non si effettuasse più dentro le chiese ma ad un miglio di distanza dal centro urbano, al fine di assicurare la salubrità dei centri abitati. Nel 1783 si istituivano pubblici cimiteri fuori le mura. Ma l'estensione a tutta la penisola avvenne solo con l'Editto di Saint Cloud del 1804 che imponeva tumulazioni fuori dalla città, in luoghi soleggiati ed arieggiati: la chimica aveva infatti dimostrato che nel medio evo l'usanza di seppellire i morti in chiesa era stata causa di epidemie devastanti.


Il trionfo della morte

Il periodo napoleonico aggiungeva anche una motivazione ideologico-politica: si tentava di stabilire un principio di 'egalité' almeno nel regno dei morti. Partendo dall'osservazione che i benestanti elevavano 'cippi e monumenti marmorei' pieni di fasto ostentato e di inutile spettacolarità, mentre i poveri venivano gettati nelle fosse comuni (pensiamo al solo caso del sommo Mozart !), per colmare un simile dislivello sociale si fecero costruire tombe tutte uguali, identiche, con inciso solo nome, cognome e data del decesso.

Nei Libri dei defunti, redatti, quanto a formulario, in forma differenziata e secondo l'epoca, si evincono elementi di base espressi con formula fissa: sono elencati i decessi, spesso completati con l'età del defunto, si aggiunge soprattutto la notizia se sia morto ricevendo i sacramenti della Chiesa, dove e quando è stato seppellito - nei casi più antichi in Chiesa - eventuali suoi titoli in vita, la sua attività e qualche volta la causa della morte (caduto da un albero, morto annegato...).
Trascelgo, dal nostro Archivio Capitolare, le formule più antiche.


Affresco nella Cattedrale di S.Lorenzo

Liber Mortuorum Ecclesia S. Petri ab anno 1594 usque ad annum 1624

f.1
Antonio barbiero con la sua moglie con cinque figli
Cesidia con doi figli
Lorenzo de Vinicio con la sua moglie con doi figlioli
...rza con un figliolo giandomenico con la sua moglie con un garzone (1)

f.4
Addi 2 di settembre 1595
Morse santo di Scanziano allo ospidale della Annunziata e fu sotterato nella mia chiesa

addì 7 di settembre 1595
Morse (2) Santo della... di Tagliacozze all'ospidale della Annunziata e fu sotterato nella mia chiesa

6 gennaio 1620
Morse Maria figliola di Giovanni Pacifici(o) che fu seppellita in S. Pietro

Liber mortuorum collectus (inceptus de anni 1624) die 13 Maij 1624

Rev.mo Cardin.lis Alexander Estensis Tiburis Gubernator aetatis suae annorum 63 circiter Rome in proprio suo Palatio in comunione
manoscritto cartaceo, rilegato in pergamena, sistema del richiamo a fondo pagina Explicit XI agosto 1642

A dì 29 settembre 1642 morse nello Hospedale Belardino della villa (3) di Tagliacozzo d'anni 70 in circa hauendo riceuuti i (mei) sacramenti e fu seppellito dentro il cemiterio di San Pietro

Addì 26 di giugno 1643
Morse nell'ospedale della Ecclesia annunziata di Tiuoli, Giovanni paccolo spoletino garzone di 8 anni hauendoui ricevuti i sacramenti della Chiesa e fu seppellito al cemeterio di S. Pietro (4).

(1) Morti e seppellimenti collettivi dei membri della stessa famiglia indicano probabilmente qualche caso di epidemia
(2) Notiamo la forma del passato remoto del verbo 'morire' rimasta intatta nel dialetto tiburtino fino ad oggi (me 'sse morse...)
(3) Il termine prosegue l'uso romano e indica una cittadina sorta in modo approssimativo, in genere per il fenomeno dell'incastellamentum. E' nomenclatura ancora vitale nel nostro mezzogiorno.
(4) Caso piuttosto raro di denunzia di morte di un garzone e relativo seppellimento in Chiesa, non essendo del tutto certi che l'anima di un ottenne fosse adulta!... Probabilmente il caso può essere ascritto a particolare sensibilità del suo 'padrone' e un riguardo alla famiglia lontana.

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