"Sibilla Tiburtina" di Nino ed Andrea Pisano

a cura di Roberto Borgia

In questa scheda lasciamo la pittura e soprattutto le opere conservate nei musei esteri e rimaniamo in Italia occupandoci di una insegne opera di statuaria (il confronto sarà certamente utile con tante opere moderne, per le quali un codazzo di cortigiani si straccia le vesti!). L'occasione è offerta dalla pubblicazione, nella collana "Contributi alla conoscenza del patrimonio tiburtino" del volume "L'iconografia medievale della Sibilla Tiburtina" della giovane Arianna Pascucci, con prefazione di Alessandra Guiglia, docente ordinario di Storia dell'Arte Medievale presso l'Università di Roma "Sapienza". In attesa di presentare il volume il 18 novembre 2011, nell'ambito delle conferenze promosse dalla Società Tiburtina di Storia e d'Arte voglio consigliare i lettori, che si recano a Firenze e che non iniziano il tour con la fila chilometrica agli Uffizi (a meno che non abbiano prenotato prima!), di recarsi subito al Museo dell'Opera del Duomo (S. Maria del Fiore) per munirsi del biglietto cumulativo che permetterà di entrare, oltre che nel Museo stesso, sul campanile di Giotto, nella cripta del duomo stesso (non facendo la fila per entrare nella Chiesa) e nel Battistero.


Ingrandisce foto Sibilla Tiburtina - Foto di R.Borgia

Certo è esclusa la cupola del Brunelleschi, ma le file chilometriche, ben superiori a quelle degli Uffizi, debbono far riflettere in base al tempo a disposizione che si ha per visitare Firenze. Ma aggiorniamo su un'altra novità: ora si può comprare un accesso super veloce da una porta riservata. Un patinato «priority pass» che assomiglia alle tessere delle discoteche vip e dà la possibilità di accedere ad una delle chiese più famose del mondo senza fare la fila. Ma non proprio per una sciocchezza: le decine di turisti che ogni giorno lo acquistano sborsano la bellezza di 7 euro.

L'accesso alla cattedrale di Santa Maria del Fiore rimane gratuito per tutti, ma le code sono estenuanti: ci vogliono 30 minuti se va bene per accedere. Non che i turisti si rassegnino: ogni giorno in Duomo entrano qualcosa come 22 mila persone. Ora con 7 euro ora si può acquisire il "lusso" di fare in un battibaleno: giusto il tempo di pagare la tessera dalle hostess appostate fuori dalla cattedrale. La Chiesa che scopre il marketing? Un privilegio discriminatorio nei confronti dei più poveri? Una trovata che, come già temono le guide turistiche infuriate, farà fare "un'altra brutta figura a Firenze"? Sta di fatto che dall'8 agosto scorso l'Opera del Duomo in collaborazione con la società milanese "Keyfast", che da tempo fornisce lo stesso servizio per gli amanti dello sci, ha lanciato la novità: con la card "priority" al costo di sette euro si può saltare la fila. Dovunque: per la cattedrale ma anche per cupola, cripta, campanile, battistero. Naturalmente occorre aggiungere il prezzo del biglietto, anche cumulativo, ma certo se tutti acquistano il "priority pass" ..!


Ingrandisce foto Sibilla Tiburtina - Foto di R.Borgia

Ammiriamo allora nel Museo dell'opera del Duomo la statua della Sibilla Tiburtina (1337-1441) di Nino (Pisa, circa 1315-circa 1370) e Andrea Pisano (così fu soprannominato Andrea da Pontedera, 1290/95-Orvieto 1349). La statua fa parte del gruppo delle sedici statue che adornavano le nicchie dell'ordine superiore del campanile di Giotto, lato nord, il meno visibile perché di fronte alla facciata laterale del Duomo (Santa Maria del Fiore). L'originaria collocazione era ben più importante in quanto situata sul lato ovest, più importante perché contiguo alla facciata, e prospiciente il Battistero: il fatto è che il riempimento delle nicchie progettate da Andrea Pisano si prolungò oltre la fine dei lavori del Campanile, fino al Rinascimento.

Così fu spostata la porta di Andrea Pisano del Battistero, per ospitare la porta del "Paradiso" di Lorenzo Ghiberti e furono spostate nel 1464 le statue della Sibilla Tiburtina, di Davide, di Salomone e della Sibilla Eritrea, tutte opere di Andrea Pisano e della sua bottega, dove tra i collaboratori vi era il figlio Nino. Al loro posto furono inserite le statue dei Profeti, opera di Nanni di Bartolo e di Donatello. Tutte le statue furono definitivamente spostate nel 1937 e sul campanile al loro posto vi sono della copie. Le opere di Nino ed Andrea Pisano non sono delle vere e proprie statue a tutto tondo, possono essere viste come altorilievi molto aggettanti, grezzi sul retro dove la nicchia copriva la visione. La profetessa tiburtina ci appare avvolta in un manto, ricco di morbidi panneggi che le cingono il capo fino ai piedi, la mano destra regge la veste, mentre la sinistra tiene un cartiglio srotolato, il capo è velato ed il volto giovane, mentre il naso è rovinato. La postura non è certamente armonica, troppo rigida e statuaria, rispetto ad altri esempi precedenti come le Sibille realizzate da Giovanni Pisano, tra il 1301 ed il 1310 per il pulpito del Duomo di Pisa.
(ottobre 2011)

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