Gli Hermes di Villa Adriana

Tra le numerose statue, copie di originali greci, rinvenute all'interno di Villa Adriana ve ne sono tre molto simili fra loro raffiguranti l'Hermes di Lisippo, oggi esposte nei Musei Capitolini, nel Museo di Copenaghen e nel Museo di Monaco di Baviera.
Nei Musei Capitolini (a cui fui donata da Papa Benedetto XIV) è presente una statua rinvenuta nel 1740 durante la campagna di scavi condotta dal Michilli tra il 1739 ed il 1744 all'interno della villa dell'imperatore Adriano. La statua (c.d. Hermes Pancraziaste), che fu scoperta nella zona del Pecile, è di marmo lunense, e raffigura un giovane uomo con la gamba sinistra sollevata e il piede in appoggio su uno sperone roccioso.


Ingrandisce foto Hermes Pancraziaste

Un corposo panneggio riportato sull'avambraccio sinistro gli cinge i fianchi, coprendo il busto fino alle ginocchia, mentre il braccio destro proteso e lievemente flesso culmina alla mano nel gesto naturale della dissertazione. L'elevata qualità dell'esecuzione rendono la statua una delle migliori copie di originali greci provenienti da Villa Adriana.
La mancanza di attributi hanno tuttavia reso difficile l'identificazione del soggetto ritratto.
Il tedesco Furtwangler fu il primo ad ipotizzare che si trattasse del dio Hermes anche se la statua in questione presenta differenze rilevanti dal famoso Hermes di Lisippo. Probabilmente l'Hermes di Adriano era una copia non dell'Hermes di Lisippo ma di un'altra scultura greca del IV secolo.

Molto simili alla celebre opera di Lisippo erano invece le altre due statue di Hermes presenti nella Villa di Adriano (esiste una terza famosa copia romana, non proveniente da Villa Adriana, esposta al Louvre di Parigi). Una fu rinvenuta nel 1769 da Gavin Hamilton ed acquisita nel 1772 dal marchese di Lansdowne che la espose nella sua dimora fino al 1930 quando fu venduta all'asta ed acquisita dal Museo Ny Carlsberg Glypptotek di Copenaghen, dove è esposta tutt'ora.

L'opera, in marmo pentelico, ritrae il messaggero degli dei nell'atto di slacciarsi i sandali: il peso del corpo è tutto flesso in avanti, poggiato sulla gamba sinistra mentre la gamba destra è piegata ed il piede, chiuso nel calzare, poggia su una roccia. Sulla coscia destra è poggiato il panneggio che scende lungo il tronco d'albero che serve da sostegno; il braccio sinistro piegato è appoggiato sul ginocchio destro; la mano destra tiene il laccio del sandalo.
La statua venne restaurata nel corso del XVIII secolo da Bartolomeo Cavaceppi.


Ingrandisce foto Hermes - Copenaghen
(Foto di Wolfgang Sauber)

La seconda statua fu invece rinvenuta tra il 1785 ed il 1790 durante la campagna di scavi condotta dal cardinale Mario Marefoschi e acquistata prima al mercante d'arte inglese Thomas Jenkins, quindi dal Duca Luigi Braschi Onesti (sotto il quale fu restaurata da Francesco Antonio Franzoni, che prese a modello la statua del Louvre per le parti mancanti) che nel 1809 la vendette a Massimiliano I di Baviera: Dal 1919 è custodita nel Museo Glyptothek di Monaco di Baviera. In questa versione Hermes, proteso in avanti con entrambe le braccia nell'atto di togliere i sandali, mostra il secondo calzare a terra.

La testa è antica, ma non pertinente. La mano destra è antica e dovrebbe riprodurre la posizione dell'originale bronzeo di Lisippo (tutte le altre copie invece hanno la mano destra restaurata).

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