Publio Elio Adriano
Publio Elio Adriano

La più ampia fonte di notizie concernenti la biografia di Adriano è fornita da Elio Spaziano che nel IV sec.d.C. scrisse una raccolta sulle vite degli imperatori. Veniamo così a sapere che, assurto alla massima carica dello Stato, Adriano, dopo quattro anni dall'incoronazione iniziò a ispezionare personalmente le province dell'impero compiendo lunghissimi viaggi che durarono anche parecchi anni e lo portarono fin nelle più lontane province, consolidando i confini e rendendo organico il sistema legislativo. A Tivoli sostava tra un viaggio e l'altro, seguendo le varie fabbriche.

Fu uomo di pace e accorto osservatore delle situazioni. In Egitto costruì Antinopolis, una città attestata sul Nilo e collegata da antiche vie carovaniere ai mercati del Mar Rosso. La leggenda vuole che qui vi morisse il giovane e bello Antinoo, suo preferito e fedele accompagnatore, in onore del quale e a suo imperituro ricordo dedicò la città.

Abbiamo notizie su questo bellissimo giovane, favorito di Adriano insieme a Lucio Ceionio Comodo Vero, dal già citato Spaziano: sarebbe nato intorno al 110 d.C. a Bidynium/Claudiopolis in Asia Minore e incontrò l'imperatore fra il 123 e il 125 durante il primo viaggio del sovrano in Oriente. Quest'ultimo se ne invaghì talmente che dette speciali concessioni alla Bitinia di cui era nativo il giovinetto promuovendola persino a provincia imperiale. Ufficialmente Antinoo morì tragicamente cadendo nel Nilo a Besa, sulla sponda destra del fiume, di fronte alla città di Hermopolis ma non mancarono altre versioni: suicidio o per alcuni omicidio.

Castel Sant'Angelo
Ingrandisce foto Castel Sant'Angelo

Adriano addolorato lo divinizzò cosa che suscitò clamore in quanto questo onore era riservato solo ai membri della famiglia imperiale,lo annoverò tra le divinità del pantheon e gli dedicò la citata città di Antinoopolis. A questo giovane molti artisti hanno dedicato opere scultoree che ne riproducono le fattezze.

Tra le grandi attività edilizie di Adriano a Roma si ricordano: il rifacimento del Pantheon distrutto da un incendio; l'avvio della costruzione del Tempio di Venere e Roma e il capolavoro per ricchezza e fantasia architettonica che è appunto la Villa nei pressi di Tivoli dove l'imperatore passò gli ultimi anni del suo regno, dedicandosi agli incontri con filosofi e intellettuali intrattenendoli con ospitalità presso di se e disputando con loro di vari argomenti. Volle dedicarsi ancora in vita alla costruzione della propria tomba (il gigantesco mausoleo che è oggi Castel Sant'Angelo) ponendola sulla riva destra del Tevere, collegata con un apposito ponte (Elio) per raggiungerla.

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