Lo Zagarolo DOC

E’un vino bianco prodotto nel comune omonimo e nel vicino paese di Gallicano; si ottiene utilizzando per il 60-70% vitigni Malvasia bianca di Candia, per il 30% Trebbiano toscano verde e giallo, per un massimo di 10% Bellone e Bonvino. Le sue caratteristiche organolettiche sono: giallo paglierino come colorazione, profumo delicato, sapore morbido, amabile. E’ il vino tipico dei Castelli Romani, quello che si consumava un tempo nelle tradizionali “fraschette”. Queste erano delle semplici e spoglie osterie contrassegnate all’esterno da una “frasca” (un rigoglioso e frondoso ramo) utilizzata come insegna per indicare che lì si vendeva del vino al minuto. Chi frequentava le fraschette erano i “fagottari”, così detti per via del “fagotto” che portavano con sé contenente pane casereccio, porchetta, “coppiette”di cavallo.

Il vino
Cantina

Per produrre lo Zagarolo Doc occorre seguire un metodo di vinificazione piuttosto attento in quanto, come tutti i bianchi, è soggetto a varie complicanze (quali alterazioni microbiche e fermentazioni anomale) se non è stata fatta bene la fermentazione del mosto che avviene senza che vi sia contatto con le bucce.

A questo punto il mosto viene sottoposto alla sfecciatura (ovvero all’eliminazione delle particelle in sospensione), poi alla solfitazione (lasciandolo a fermentare ad una temperatura non superiore ai 20°C) quindi alla svinatura e, tramite i travasi, all’illimpidimento, quindi all’imbottigliamento. E’ disponibile in due versioni: l’Amabile ed il Superiore. Lo Zagarolo Amabile si ottiene aggiungendo durante la produzione un moderato quantitativo di zucchero; ha una gradazione alcolica di 11,5°.

Il vino
Vino rosso

Lo Zagarolo Superiore invece ha una gradazione alcolica più alta. Le bottiglie di Zagarolo Doc vanno come al solito conservate coricate su scaffali di legno, al buio, ad una temperatura costante compresa tra i 10 ed i 15°C, ad un’umidità tra i 70 ed i 75°C.

Per quanto riguarda l’abbinamento con il cibo, lo Zagarolo Doc si sposa bene con gli antipasti dal sapore forte, con i primi piatti a base di sugo di pesce, con le frittate, la mozzarella di bufala, la ricotta romana, con i carciofi “alla romana” ed “alla giudia” con i neretti in insalata, con la frittura di pesce, zuppa di vongole. Va servito ad una temperatura compresa tra gli 8 ed i 10°C, entro due anni dalla vendemmia, in calici a tulipano.

 

 

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