Le cappelle laterali

Per quanto riguarda le cappelle esse sono posizionate in modo asimmetrico: una sola a destra mentre cinque sono quelle che si aprono a sinistra. L’unica cappella a destra (dell’altare maggiore) è detta di S.Anna o Orsini; fu infatti realizzata nel 1628 da un Orsini (Mario, vescovo di Tivoli) per ricordare degnamente un’Orsini, Giulia, qui sepolta nel XVI sec. Il ritratto funebre della nobile defunta era collocato nella piccola nicchia situata nella parete di destra. Le iniziali del vescovo Orsini sono riportate nella chiave della volta a crociera. La cappella è costituita da un solo locale in cui si accede attraverso un bellissimo arco dagli stipiti rudentati e realizzato in pietra modanata. Una lapide in latino datata 1628 riporta che il vescovo di Tivoli, Mario Orsini, volle in tal modo ricordare la sua nobile antenata defunta.
Passando alle cinque cappelle situate a sinistra, la prima in cui ci si imbatte, entrando in chiesa, è quella della Madonna del Carmine.

Cappella di S.Anna o Orsini
Ingrandisce foto Cappella di S.Anna o Orsini

Essa fu realizzata verso gli ultimi anni del XVII sec.; importanti lavori vi furono condotti un secolo dopo. L’altare è moderno ed alle sue spalle si apre una nicchia che in passato custodiva una settecentesca statua lignea policroma della Madonna ricoperta da una tunica di seta ricamata in argento. Al suo posto attualmente è collocata una statua della Madonna del Carmine. Alzando gli occhi, il visitatore può ammirare i dipinti che affrescano la volta (lo Spirito Santo e gli Angeli).

La seconda cappella è invece dedicata all’Immacolata mentre in passato fu consacrata a S.Francesco (era rappresentato in una statua lignea nell’atto di ricevere le stimmate) ed in seguito al Crocefisso. Vi si accede tramite un bel portale in marmo bianco; da notare gli stipiti quattro-cinquecenteschi realizzati secondo lo stile lombardo. Nel 1747 la cappella fu consacrata all’Immacolata, che la riproduceva in una tela posta sull’altare ed andata perduta. Attualmente al suo posto è posizionato un mosaico recante le fattezze dell Madonna di Lourdes. Continuando la visita, si incontra sempre sulla sinistra la terza cappella detta “del Trittico” (un tempo consacrata alla Vergine ed ai Santi); bella la volta a crociera. Attrae l’attenzione sull’altare un’edicola tripartita del 1868 e voluta da papa Pio IX, l’ultimo papa-re. Tale edicola in passato custodiva tre tele del pittore fra Pietro da Copenghen; quella di destra è stata rubata. Esse recavano dipinti: S.Francesco (al centro), S.Caterina di Alessandria (a destra, rubata), S. Leonardo da Porto Maurizio a sinistra.

Cappella della Santa Croce
Ingrandisce foto Cappella della Santa Croce

Le ripartizioni sono in marmo di riutilizzo. L’opera è chiaramente riadattata in quanto ad un esame più attento mostra chiaramente che in origine era un monumento quattro-cinquecentesco (sepolcro o altare) situato in un’altra parte della chiesa e poi riassemblato qui. La quarta cappella è dedicata a S.Antonio da Padova (in passato alle Vergini e Martiri);

i Quattro Dottori della Chiesa occidentale ed i simboli degli Evangelisti spiccano sul fondo rosso porpora della cappella, la cui volta è a “padiglione” con le vele separate da una decorazione a candelabro. Nelle quattro vele sono riprodotti: S.Gregorio, S.Agostino, S.Ambrogio, S.Girolamo; i quattro simboli che li affiancano sono: l’aquila, il leone, il vitello, l’angelo. Dalle tre lunette (su ciascun lato) si sporgono le Vergini ed i Martiri. La statua moderna di S.Antonio da Padova è collocata sull’altare in una nicchia.Gli affreschi della cappella sono di scuola umbro-locale e sono databili alla fine del Quattrocento. Infine l’ultima cappella (la quinta) è detta della Santa Croce. E’ quattrocentesca, in stile gotico-cistercense; vi si accede tramite un arco ad ogiva (a destra è S.Antonio Abate, a sinistra S.Apollonia). Da notare la volta con le vele che recano dipinti i quattro Evangelisti e relativi simboli. La cappella in passato era un luogo di sepoltura. Sulla parete di sinistra è raffigurata la scena del “ritrovamento della Vera Croce”; nella parete di fondo invece è dipinto il miracolo della Vera Croce. Infine sulla parete di destra l’artista ha ritratto la scena della Crocefissione. Due sono gli autori dei dipinti come si può appurare da un diverso stile che li caratterizza.

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