La ciliegia è uno dei frutti più tipici di Palombara e dei dintorni (altra splendida produzione si ottiene ad esempio nel vicino S.Angelo Romano). Nelle campagne palombaresi si possono ammirare splendidi ciliegi la cui fioritura primaverile con i caratteristici fiori bianchi dona all’osservatore la sensazione tangibile della natura che si risveglia dopo il letargo invernale. In piena estate invece gli stessi ciliegi si rivestono di deliziosi frutti rosseggianti, delizia di grandi e piccini. Dette “cerase” maturano in tempi diversi a seconda delle qualità. A Palombara crescono la Visciola Amarena (Marasche), la Marette, la Ravenna di Arezzo, la Greppiani.
La più apprezzata è la Ravenna. I ciliegi sono in genere piuttosto alti andando dai 10 ai 25 metri e quindi svettano eleganti nelle campagne assolate ed ondeggiano leggiadri al soffio del venticello estivo.
Varie sono state le ipotesi formulate circa l’arrivo della ciliegia a Palombara. Per molto tempo si è pensato, prendendo come fonte un passo di un’opera di Pilnio il Vecchio, che l’introduzione del ciliegio in Europa fosse attribuibile a Lucullo, il triumviro che l’avrebbe portato tornando dall’Armenia nel I sec.a.C. Plinio il Giovane invece sostiene che gli eserciti romani avevano già introdotto precedentemente ben otto varietà di ciliegie.
Comunque poiché dei noccioli fossili sono stati ritrovati presso degli insediamenti risalenti al periodo neolitico sia in Svizzera che In Francia le testimonianze predette perdono di valore.Resta tuttavia che il ciliegio è un albero da frutto delle rosacee, originario dell’Asia Minore con foglie ovali dentate, fiori precoci e drupe lungamente spicciolate gialle e rosse. Le varietà coltivate per i frutti derivano dal ciliegio dolce (Prunus avium) e dal ciliegio acido (Prunus cerasus). Il legno è usato per realizzare mobili, pipe; numerose sono le specie di ciliegio ornamentale. Le ciliegie sono ricche di vitamina C.
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