Il dipinto ligneo

Lo stretto legame tra l’origine del santuario e l’episodio della conversione di Placido è sottolineato da un dipinto su legno, custodito nella chiesa: é una tavola (o meglio sono due ma unite tramite un incastro ad anima) intagliata di quercia della fine del XII sec. (secondo gli studi della Toesca), con la rappresentazione di papa Silvestro I che officia una funzione religiosa, mentre si ripete il miracolo di Sant’Eustachio. Se l'impianto dell'attuale chiesa, tuttavia, risale al XIII sec., si presume che la tavola di S. Silvestro dovrebbe provenire da un edificio precedente, le cui origini si perdono nella leggenda. Secondo il Cascioli sarebbe stato un’anta dell’antico portale d’ingresso, per altri come il Rossi e la Toesca, un paliotto d’altare.

Dipinto ligneo
Ingrandisce foto Dipinto ligneo

Tale dipinto ligneo é situato nell'interno della cappella del Crocefisso, a destra della statua lignea del Cristo in croce, risalente al XVII secolo. Una fotocopia è invece situata sull’altare della cappella di S.Silvestro. Il dipinto, che non è mai stato studiato in maniera approfondita dagli esperti di Storia dell’arte medievale, ha forma quadrata e misura circa cm 115 x 120.

L’artista, Magister Guilielmus, vi ha immortalato l’evento della consacrazione del santuario per volontà di Silvestro I, pontefice al tempo dell’ imperatore Costantino. Oltre al papa ed ad altri religiosi nel dipinto è ritratto sulla destra anche un cervo; il volto del Cristo appare ben delineato tra le corna dell’animale. Tutta la rappresentazione è inserita al di sotto di due grandi arcate sovrastanti colonne abbinate sormontate ciascuna da un clipeo contenente una testa nimbata.

Particolare del dipinto ligneo
Ingrandisce foto Particolare del dipinto ligneo

Un fregio ad intreccio fitomorfo con racemi e foglie di vite, testine umane e palmette delimita la parte superiore del dipinto ligneo che invece sui due lati è ornato da una cornice con motivi geometrici. La firma dell’autore del dipinto consistente in un’iscrizione a lettere capitali "MAGISTE/R GVLIRL/MUS FECIT/OC OPVS" è inserita tra le figure ecclesiastiche ed il cervo.

Invece è possibile leggere"S SIL/VEST/ER"(S.Silvestro) al di sopra della figura centrale che raffigura chiaramente il predetto pontefice in abiti vescovili; davanti al papa l’artista ha ritratto una specie di altare, sormontato da una croce, sul cui fianco è vergato: "MEN OCD/XXIII D/EDICATI/O BEATE MAR/IE + [---]"Forte è quindi il contrasto tra la parte superiore della tavola molto elaborata e la parte inferiore che invece è liscia tranne che in alcuni punti in cui erano un tempo posizionate gemme vitree andate perdute col passare dei secoli. Il Cascioli, come pure il Rossi e la Toesca ritengono che sia stato realizzato da un artista abruzzese avendo trovato interessanti assonanze con altre opere lignee e marmoree quali: Moscufo e S.Clemente a Causaria, S.Maria in Valle Porclaneta.

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