Palazzo baronale Cesi

Tale edificio, danneggiato dallo scoppio di una bomba nel corso della seconda guerra mondiale, è ubicato in Piazza San Giovanni a Montecelio. Inizialmente di proprietà di Pietro Jannuzzi, fu da questo venduto a Federico Cesi il Linceo, il quale auspicava di apportare delle modifiche onde farne la propria degna residenza decorandola all'interno con pitture oggi non visibili in quanto coperte dall'intonaco. Fu così che iniziarono i lavori che, tra il 1619 ed il 1624, cambiarono decisamente in meglio l'aspetto di questa costruzione la cui facciata è in verità abbastanza semplice. Unico vezzo ornamentale è la cornice marcapiano realizzata in travertino. A differenza di altri marcapiani, che generalmente dividono orizzontalmente a metà l'altezza di una facciata, in questo caso essa è collocata più in alto, a ca. due terzi del prospetto.

Palazzo Cesi a Montecelio
Ingrandisce foto Palazzo Cesi a Montecelio

Sottolinea, correndo sotto il parapetto delle otto finestre del piano nobile, l'estrema semplicità del frontespizio. Motivi decorativi del piano nobile sono la riquadratura in travertino delle suddette otto finestre nonché l'unico balcone decentrato cui si accede tramite la terza finestra (unica portafinestra) a partire da sinistra.

Esso sovrasta il portale d'ingresso con elementi bugnati di travertino sulla cui sommità è ubicato uno stemma che in realtà non appartiene ai Cesi ma ai Borghese. Fu a loro infatti che fu venduto nel 1678 il feudo di Montecelio essendo Federico II morto nel 1630 ed essendo i Cesi in fase di estinsione il che accadde verso la fine del XVII sec. Molte modifiche furono quindi successivamente apportate all'edificio col passare del tempo non appartenendo più ai Borghese ed essendo subentrati vari proprietari.

Palazzo Cesi a Montecelio
Ingrandisce foto Palazzo Cesi a Montecelio

Questi lo hanno diviso in appartamenti il che rende particolarmente difficile risalire ai locali secenteschi proprio a causa della difficoltà che si incontrano. Unica tangibile traccia, rimasta all'interno della costruzione, della presenza di Federico II sono le lapidi e iscrizioni collocate sugli architravi in travertino di alcune porte.

Per il resto molto poco resta dell'antico Palazzo Cesi: il predetto portale d'ingresso con le due finestre laterali di forma rettangolare con riquadratura di travertino, resti del vecchio loggiato situato nella parte retrostante dell'edificio, il minuscolo cortile interno su cui si aprivano un tempo le stanze del Palazzo Baronale Cesi.

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