Chiesa di San Lorenzo martire

La più antica chiesa montecellese è senz'altro questa, edificata durante il XV sec. (lo testimoniano due affreschi originari della primitiva decorazione interna) ed essendo la prima parrocchia situata all'esterno delle mura castellane ma assai vicina ad esse. La chiesa ha una struttura molto semplice sia esternamente che internamente. Una modesta rampa di scale conduce al portale inserito nella semplicissima facciata “a capanna”, delimitata da due lesene su cui poggia il solito timpano triangolare. L'architrave dell'ingresso ricorda nell'iscrizione latina che il tempio, dedicato al predetto Santo, fu restaurato dalla comunità nel 1751 assumendo l'aspetto attuale e definitivo.

Chiesa di San Lorenzo martire
Ingrandisce foto Chiesa di San Lorenzo martire

Su detto architrave e sotto il timpano è collocata un'apertura di forma rettangolare per dare luce all'interno. Perduti in gran parte i motivi decorativi in stucco che ornavano il timpano. Interessante lo stemma (una mezzaluna contornata da sette stelle) che campeggia al centro del predetto architrave. Varcando il portale si viene accolti dall'interno costituito da un'unica e di certo non ampia navata.

Sul soffitto piuttosto basso e piatto, sono raffigurate, insieme a diversi motivi ornamentali, colombe da cui si diramano raggi. Non vi sono cappelle; uniche aperture sono due nicchie, situate una per lato a metà delle due pareti laterali, ed una di dimensioni più grandi che ospita l'altare maggiore ed è una risultante dell'abside originaria in gran parte murata e ridotta alle modeste dimensioni di un nicchione. Tracce di affreschi originari si evidenziano sulle pareti antistanti il presbiterio. Sulla parete sinistra della navata è ritratta, ad opera di un artista ignoto operante verso il XV sec., la Vergine con Bambino. Sulla parete destra invece è dipinta Santa Lucia, anch'essa opera di un ignoto del XV sec. si tratta di un'opera in cattive condizioni.

Chiesa di S.Lorenzo martire
Particolare dell'architrave: Stemma
della mezzaluna

Nell'abside e nell'intradosso dell'arco sono invece raffigurati: la scena della Pietà, i Santi Angelo, Andrea, Vincenzo e Lorenzo, nonché Agostino e Brizio mentre Dio Padre e Angeli compare nella piccola volta del nicchione. Nella sacrestia, sempre di autore ignoto ma del XVI sec., sono custoditi due dipinti: l'Annunciazione e San Francesco.

Infine nella controfacciata è ubicata la statua di San Giovanni Battista che sovrasta l'acquasantiera ricavata utilizzando un pezzo di architrave. Realizzata in stucco, l'opera di fine XVI sec. (forse di bottega romana) non è artisticamente preziosa.
La chiesina, essendo come detto molto antica, nel tempo è stata più volte restaurata. La prima volta grazie a don Panicola, poi nel 1625 da Angelo Pichetti. Nel 1684 l'edificio fu prolungato; nel 1772 fu dipinto il soffitto per la prima volta poi rifatto nel 1930 grazie all'intervento di don Piccolini.

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