Dal Seicento ad oggi

A testimoniare l’importanza di Frascati nel Rinascimento fu l’edificazione, voluta da molti aristocratici e cardinali, di splendide ville (tra cui l’Aldobrandini, la Ruffinella, la Lancellotti, la Falconieri, la Mondragone, la Parisi, la Muti, la Grazioli) seguendo lo stile di fine XVI sec. o quello del XVII-XVIII sec. I secoli successivi come il Settecento, che vide il trionfare delle idee illuministiche, e l’inizio dell’Ottocento, che con il Congresso di Vienna del 1815 sancì la Restaurazione, se furono periodi drammatici in alcune parti dell’Italia e dell’Europa, non sconvolsero invece la tranquillità della cittadina. Il Romanticismo con le sue idee radicalmente in contrasto con l’Illuminismo, con l’esaltazione della libertà di ogni nazione dal giogo straniero, non scosse Frascati che invece si esaltò quando venne raggiunta nel 1856 dalla ferrovia da Roma.

Villa Aldobrandini
Ingrandisce foto Villa Aldobrandini

L’orgoglio della cittadina fu grande essendo la prima linea ferroviaria ad essere stata realizzata nell’esteso Stato pontificio di Pio IX. In realtà la paternità di tale opera era di Gregorio XVI, il pontefice a cui è legata la realizzazione del progetto inerente il traforo del Monte Catillo a Tivoli per deviare il letto dell’Aniene onde scongiurare ulteriori dannose inondazioni.

Tale linea, che da Roma giungeva però solo sino alla periferia di Frascati, venne inaugurata con gran pompa nell’estate del ’56 e precisamente il 5 luglio. Il Risorgimento avanzava: l’impresa dei Mille, le guerre d’indipendenza portarono all’unità d’Italia che vide ubicata prima a Torino e quindi a Firenze la sede della Capitale, poi trasferita a Roma nel 1870. Si voltava pagina; scomparso lo Stato pontificio, Frascati, ormai facente parte dell’Italia, cambiò aspetto urbanisticamente: le storiche porte furono abbattute per permettere una migliore viabilità. Un trentennio dopo l’inaugurazione, fu realizzato anche il completamento della predetta linea ferroviaria (1884; sul trono d’Italia c’era Umberto I, il sovrano di casa Savoia che sarà di lì a poco tempo assassinato).

Piazza Roma
Ingrandisce foto Piazza Roma

Una tappa importante per Frascati fu l’illuminazione pubblica ad elettricità (1901). Se la prima guerra mondiale non toccò la cittadina essendo il fronte lontano, il secondo conflitto mondiale decisamente la coinvolse in due momenti diversi ma altamente drammatici: nel 1941 quando Kesserling, capo del Comando Supremo Tedesco per il Mediterraneo, vi collocò il suo quartiere generale e nel 1943 (8 settembre) quando gli Alleati la bombardarono.

Si contarono distruzioni e morti; della Chiesa di S. Pietro Apostolo si salvò solo la facciata; il luogo di culto venne ricostruito nel dopoguerra. Poi tra il 3 e il 4 giugno 1944 (all’alba) giunse la liberazione grazie all’avanguardia della 85ma divisione di fanteria americana. Oggi Frascati, l’insediamento più famoso dei Castelli Romani, la “Città delle Ville”, è un centro vivo, in continua espansione urbanistica. Molti infatti, pur lavorando nella Capitale, la scelgono come propria residenza per la vicinanza a Roma, per la tranquillità che offre, per il clima. La presenza dei numerosi turisti che la visitano contribuisce a vivacizzarla; l’ampia scelta di ristoranti e “fraschette” fa sì che Frascati anche dal punto di vista gastronomico sia da visitare.

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