Chiesa e convento dei Cappuccini

In concomitanza con la costruzione nella zona delle famose Ville di Frascati, i proprietari delle stesse ed il pontefice Gregorio XIII, vollero che fosse realizzata, seppure in una zona solitaria ed appartata dei colli, questa graziosa chiesa con annesso il convento. Pressioni per la costruzione di questo luogo di culto furono effettuate anche dallo stesso Comune di Frascati in occasione del Capitolo Provinciale dell'Ordine dei Frati Minori di San Francesco che si tenne nel 1573 nella vicina Palestrina.
I lavori, al cui progetto probabilmente lavorò Martino Longhi il Vecchio (che in quegli anni stava operando presso Villa Mondragone) iniziarono grazie ai finanziamenti di Pier Antonio Contugi, già medico di Pio IV, e terminarono poco dopo tanto che la chiesa venne consacrata nel 1579.

Convento dei Cappuccini
Ingrandisce foto Convento dei Cappuccini

Unitamente alla chiesa, Gregorio XIII volle che fosse costruito anche l'annesso convento caratterizzato dalla presenza di un chiostro con una cisterna centrale e di un orto-giardino. Sia la chiesa che il convento, costruiti su una terrazza pensile (splendido il panorama sottostante sulla Pianura Romana con in lontananza la mole del Monte Soratte) si presentano con uno stile molto semplice, e sono entrambi abbastanza spogli e con una decorazione essenziale, tipica dell'Ordine dei Francescani (episodi della vita del Santo e dei quattro Evangelisti sono rappresentati senza sfarzo e sontuosità, proprio secondo la Regola di San Francesco). L’interno è della chiesa, a navata unica, presenta alcuni dipinti che ornano le cappelle. Da ammirare tra l’altro le tele del Pomarancio (soprannome di Cristoforo Roncalli, nato a Pomarance 1552 e morto a Roma nel 1626; formatosi alla scuola tartdomanierista di N.Cicognani) e le opere di Giulio Romano.

Chiesa e convento furono affidati all'Ordine dei frati minori cappuccini verso cui Gregorio XIII era particolarmente legato. Fu infatti lui, nel 1574, a permettere all'Ordine di diffondersi al di fuori dell'Italia.
Sul finire del Seicento però l'Ordine attraversò un momento di crisi tanto che il principe Aldobrandini concede ai frati due once d'acqua e il regime per coltivare l'orto. Sempre per sostenimento, nel 1824 i frati ricevettero in dono da Marianna di Savoia, duchessa di Chamblais e proprietaria della Rufinella, un'area più o meno vasta di alberi.

All'interno del convento francescano, nell'appartamento privato del Cardinal Massaia, dal 1909 ha sede il Museo Etiopico.

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