Dalle origini al periodo romano

Secondo una vecchia leggenda riportata anche da Catone il Censore la città di Tibur (odierna Tivoli) sarebbe stata fondata nel 1215 a.C. da Tiburto che con i suoi fratelli, Catillo e Corace, proveniente dall’Arcadia (in Grecia) giunse a capo di una colonia in questa zona del Lazio vincendo una tribù di Siculi ed ampliando e restaurando tale preesistente insediamento. Il loro apporto civilizzatore fece sì che ben presto in prossimità dell’antica Tibur sorgessero Saxula, Empulum, Varia e Silicon. I tre fratelli poi furono costretti a prendere le armi (insieme ad altri popoli italici) contro Enea, il troiano figlio della dea Venere che riuscì a fuggire dalla distruzione di Troia, a sbarcare nel Lazio, a vincere i locali ed a sposare Lavinia, figlia del re Latino.

Castel Madama
Ingrandisce foto Scorcio del centro storico

Un popolo indomito erano gli Equi che, stanziati nell’Italia centrale, occupavano la zona piuttosto vasta del parco dei Monti Lucretili e non solo confinando con i Volsci, i Latini, i Marsi, i Sabini; ma alla fine, come lo storico Tito Livio scrive nel libro VIII, Roma alla fine li sottomise. Da altri storici invece apprendiamo come avvenne la caduta di Empulum: nel 361 a.C. un esercito romano stava attraversando la valle in cui sorgevano Empulum e Saxula impegnatoa combattere gli Ernici.

Tibur, da sempre ostile a Roma, non permise all’esercito di transitare in città per cui l’Urbe le dichiarò guerra unitamente alle città sue alleate tra cui Empulum. Proprio contro di questa marciarono i Romani, essendo meno fortificata, e la conquistarono. Nell’anno successivo i Romani, volendo mettere le mani su tutti i territori della città di Tibur, marciò anche su Saxula conquistandola; a questo punto Tibur chinò la testa e depose le armi per non perdere il controllo sugli altri insediamenti.

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Castel Madama

Solo molto più tardi i Romani, ma siamo ormai verso la fine della Repubblica, riscoprirono la bellezza paesaggistica dei luoghi dove sorgevano Empulum e Saxula per cui costruirono qui e nelle vicinanze splendide e sontuose ville patrizie.

Le terre di Empulum e di Saxula appartenevano alla gens Anicia; ad essa apparteneva tra l’altro Placido Anicio, condottiero romano sotto Traiano. A lui apparve il volto di Cristo tra le corna del cervo che stava inseguendo sul monte Vulturella (Mentorella); egli si convertì prendendo il nome di Eustachio, fu martirizzato nel 120 d.C. più tardi troviamo altri due illustri personaggi della gens Anicia: Santa Silvia e suo figlio S.Gregorio Magno, padrone di Empulum (trasformata in Castello Apollonio) e di Saxula.
A questo papa santo è strettamente legata la storia di S.Gregorio da Sassola tanto intrecciata con il monastero sublacense di S.Benedetto a cui S.Gregorio Magno confermò le donazioni fatte dalla madre e donò altri territori tra cui anche il Castello Apollonio.

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