Il Travertino

Di origine generalmente quaternaria il travertino è depositato da acque dolci, calcarifere e ciò si verifica presso cascate, in margine a sorgenti e in fondo a bacini. Tali acque fredde o termali,sempre connesse con l'attività vulcanica, in terreni ricchi di calcare, essendo pregne di anidride carbonica (CO2) portano in soluzione il calcare sotto la veste di bicarbonato di calcio Ca (HCO2), in forma di calcite o di aragonite. Nella fase seguente queste acque generano e depositano il carbonato (CaCO3) in strati essendo avvenuta, a contatto dell'aria, l'evaporazione dell'acqua e della stessa anidride.

Blocco di travertino
Ingrandisce foto Travertino di Tivoli

Questa precipitazione è favorita da aumenti della temperatura, dalla respirazione delle piante acquatiche, da fenomeni di turbolenza; la porosità e la cavernosità sono dovute a residui organici, vegetali o animali o umani (foglie, conchiglie terrestri o di acqua dolce, ossature di vertebrati decompostesi). Dove l'acqua ristagna si forma il vero e proprio travertino mentre dove si hanno cadute di acqua vengono prodotti travertini spugnosi e concrezionati.

Geologicamente quindi è stato osservato che le formazioni di travertino sono situate sempre a contatto con formazioni vulcaniche e montagne costituite da calcari molto antichi. Il travertino romano riguarda una precisa zona geografica posta nelle immediate vicinanze di Roma. Il territorio interessato da questa fonte di ricchezza che è il travertino romano è compreso tra il fiume Aniene e il Tevere. Zone di produzione limitrofe si trovano anche a Viterbo, Orte, Fiano Romano, Magliano ma qui il materiale è qualitativamente più scadente ecco perché il Vasari nei capitolati di appalto doveva prima dei lavori approvare i blocchi di travertino provenienti da queste aree. Lì dove la qualità del travertino romano è migliore è proprio a Tivoli e per la precisione nella pianura che si estende ai suoi piedi guardando verso Roma.

Cave di travertino
Ingrandisce foto Cava di travertino

Questa ricchissima area è compresa tra il Tevere a Nord Ovest, i Monti Cornicolani, i Tiburtini, i Lucretili, e le pendici vulcaniche dei Colli Albani. Questi rilievi sono costituiti da carbonati di calcio soggetti ad erosione che ha dato luogo a fenomeni carsici; vi sono anche terreni argillo-sabbiosi e vulcanici il che ha determinato delle colline mentre nelle zone in cui sono entrati in contatto con le alluvioni dell'Aniene sono diventati pianeggianti essendosi ammorbiditi.

I depositi di travertino più noti nel Lazio si trovano infatti al limite dell'area della zona del Vulcano Laziale a contatto con preesistenti formazioni calcaree, ad Est ed ad Ovest del gruppo vulcanico dei Sabatini, nella Valle Latina collegati al vulcanesimo degli Ernici. A Tivoli la formazione travertinosa formatasi sulla destra del fiume Aniene in località Le Fosse e Val Pilella deve la sua origine probabilmente ad un antico lago alluvionale comunicante con il fiume Aniene e attraversato da varie sorgenti ricche di acido carbonico quali sono le Acque Albule. Intorno a quest'ultime c'è la vasta pianura, in cui sono attualmente aperte tutte le cave più importanti di Tivoli e di Guidonia-Montecelio; qui il deposito ha dato luogo ad una serie di terrazzamenti che dimostrano i livelli, raggiunti nel tempo, dalle acque dell'antico lago sia in altezza che in larghezza.

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