Il parere di un geologo

Vogliamo riportare il parere di un geologo sul complesso travertinifero nel bacino delle Acque Albule. Francesco Poggi infatti ci spiega quali sono le caratteristiche (compattezza, tenacità ed elasticità allo stesso tempo)del travertino romano che lo rendono un materiale adatto all’impiego dei più svariati usi nel campo dell’edilizia; la testimonianza, come elemento costruttivo e decorativo, di antiche costruzioni monumentali e di moderni edifici, fa superare al travertino con ottimi risultati il difficilissimo test del tempo.
“Le due principali caratteristiche del travertino sono: la compattezza e la colorazione. La prima è dovuta sia alla pressione dei banchi sovrastanti su quelli sottostanti, sia ad una riprecipitazione di carbonato di calcio dando origine a travertini di neo-formazione.Essendo poi il travertino una roccia permeabile, occorre tener presente che una cospicua quantità d’ acqua filtra fino alla base dello strato delimitato dal livello argilloso e deposita altro carbonato di calcio, andando così ad occludere ulteriormente i fori preesistenti e dando origine, in quella zona dello strato, ad un travertino molto compatto e tenace (processo di ricristallizzazione).

Blocco di travertino
Ingrandisce foto Travertino di Tivoli

L’analisi microscopica, effettuata su un campione di travertino situato presso la base di uno strato, ha reso ben visibili i cristalli di calcite con un netto contorno romboedrico, che testimoniano e confermano il processo di ricristallizzazione della calcite. Per quanto riguarda la colorazione dobbiamo dire che, se un carbonato di calcio avesse la possibilità di sedimentare senza essere disturbato da agenti esterni, assumerebbe una colorazione bianchissima, ma raramente questa particolare condizione si verifica;

molto spesso il processo di sedimentazione viene disturbato da agenti esterni, che ne alterano le caratteristiche provocando le variazioni di colore nel travertino che variano dal paglierino al nocciola fino al marrone scuro.
I travertini più scuri hanno caratteristiche tecniche superiori a quelle dei travertini più chiari: hanno un coefficiente di usura per attrito radente, cioè usura al calpestio nelle pavimentazioni,uguale e talvolta inferiore a quello dei marmi propriamente detti e addirittura di alcuni graniti”.
Francesco Poggi spiega anche a cosa è dovuto l’aspetto poroso del travertino: “in massima parte ai gas solforosi che risalivano in superficie a forma di bolle (bollenti) allorché superavano lo strato di melma calcarea.

Cave di travertino
Ingrandisce foto Cava di Travertino

In un travertino, tagliato parallelamente alla direzione di sedimentazione, è ben evidente infatti la struttura a bolle circolari che confermano l’antica fuoriuscita dei gas. Se invece il taglio avviene ortogonalmente alla direzione di sedimentazione, la forma dei fori è alquanto allungata nel senso della stratificazione.

La risalita delle acque termominerali in superficie non era continua e costante nel tempo, ma molto spesso veniva disturbata da cicliche inondazioni alluvionali dovute principalmente al corso d’acqua dell’Aniene, che, contrastando la capacità di risalita delle acque, provocava una temporanea stasi di sedimentazione. Al termine dell’alluvione le acque termominerali riacquistavano la loro capacità di risalita e si instaurava un nuovo ciclo di sedimentazione. Questo è il motivo per cui il travertino si presenta in banchi o strati delimitati, di tanto in tanto, da un leggero livello argilloso (falda cenere), dovuto sicuramente ad un’alluvione di quel tempo.
L’insieme di tutti questi cicli di sedimentazione ha riempito l’antica area depressa del bacino delle Acque Albule facendo assumere l’attuale morfologia piuttosto pianeggiante. Spesso un banco di travertino di colore biancastro è attraversato da una o più striature dello spessore di pochi centimetri e presenta un colore che va dal nocciola al grigio scuro. Da un’analisi microscopica al livello della striatura, sono ben evidenti numerosi fossili di origine fluviale (forse un’alluvione, provocata da un temporaneo straripamento del fiume, ha inquinato per un certo periodo la normale sedimentazione del carbonato di calcio con materiali argillosi che hanno dato origine alla formazione di un piccolo livello argilloso (striatura) di colore grigio scuro)”.

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