Il Canopo

Costituito da una stretta valle in parte artificiale percorsa da un ampio bacino d'acqua, che si conclude con un padiglione, l'edificio è stato interpretato come un richiamo a Canopo, il canale che collegava Alessandria all'omonima città situata sul delta del Nilo, famosa per le grandiose feste notturne che vi venivano fatte. Le misure dello specchio d'acqua, ubicato al centro della valle, sono 119x18; a est era inquadrato da un doppio colonnato destinato a sostenere una pergola mentre uno singolo correva lungo il lato ad ovest a metà del quale sono situate al posto delle colonne sei statue (4 cariatidi, copie di quelle dell'Eretteo ateniese giunte a noi senza braccia, e 2 Sileni canefori, cioè portatori di canestro, in cui il capitello è sostituito dalla cesta di frutta, riproducenti modelli ellenistici alessandrini).


Ingrandisce foto Canopo

Quest'ultime sono state sostituite da copie di gesso; gli originali si trovano nel Museo della Villa, ricavato dalle tabernae a due piani delle sostruzioni del versante occidentale. Il breve lato settentrionale curvo è cosituito da un'architettura mistilinea; tra gli spazi degli intercolumni sono ubicate copie delle statue simboleggianti Atena, Ares, Hermes risalenti all'età severa e due amazzoni ferite riproducenti quelle di Fidia e di Policleto fatte per il tempio di Artemide ad Efeso (anche in questo caso le statue sono state sostituite da copie in gesso mentre gli originali sono nel predetto museo).

Non si conoscono invece le ubicazioni precise lungo il bordo della piscina di due statue personificazioni del Nilo e del Tevere; elementi caratterizzanti di esse sono una Sfinge e la lupa con i gemelli. C'è poi un'altra statua di ubicazione incerta: un coccodrillo di marmo cipollino atto a riprodurre la variegazione della cute dell'animale nelle cui fauci era ubicato un tubo di piombo da cui scaturiva dell'acqua. Sembra inoltre che un complesso meccanismo idraulico azionava una fontana a cascata, alimentata da una grande cisterna, che inneggiava alla ciclica piena del Nilo apportatrice di vita; sopra la fontana si trovava il busto della dea Iside. A sud il canale termina con una piscina rettangolare, dietro la quale si apre un'esedra a spicchi concavi e piani in alternanza sormontata da una cupola.


Ingrandisce foto Serapeo

Al centro di detta esedra trova ubicazione un corridoio con copertura a botte sul fondo del quale vi era un busto colossale di Iside-Sothis-Demetra sotto la quale vi era una fontana una fontanta, alimentata da una grande cisterna che, azionata da complessi meccanismi idraulici, era in grado di riprodurre nel Canopo una sorta di piena del Nilo. Nelle nicchie circolari dell'esedra trovavano posto statue egittizanti mentre in quelle rettangolari trovavano posto fontane a cascata.

Il letto per i banchetti era al centro dell'esedra e consisteva in una banchina con il piano arcuato; una grande coenatio quindi che era destinata alle cene estive per la frescura emanata dalla presenza di tanti zampilli e cascatelle. Il ninfeo a esedra è chiamato Serapeo dal tempio di Serapide situato nella città di Canopo. Lo scavo ha restituito una grande quantità di statue, attualmente conservate nell'Antiquarium del Canopo, ricavato nel '700 in ambienti antichi e recentemente restaurato e riallestito.

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