Pio II Piccolomini e la Sagra delle trote

La sagra della trota viene festeggiata sia a Subiaco (ad agosto) che ad Agosta (a settembre). Centinaia di trote vengono cucinate secondo diverse ricette locali. Molto seguita è la Gara internazionale di Pesca alla trota, con trofeo annesso.
La sua origine risale ad un evento che si verificò ad Agosta nel lontano 1461 per la visita del famoso papa Pio II. Quest'ultimo, al secolo Enea Silvio Piccolomini (nato il 18 ottobre 1405 a Corsignano (oggi Pienza), nel territorio senese, da una famiglia nobile ma decaduta e morto ad Ancona il 15 agosto 1464), fu Papa dal 1458 alla sua morte. Fu inoltre un grande mecenate e raffinato umanista nonché scrittore attento come dimostra la sua autobiografia "Commentarii rerum memorabilium". Proprio nel VI Lib di quest'ultima opera è descritto l'evento legato all'origine della sagra delle trote.

Ponte di San Francesco a Subiaco
Ingrandisce foto Ponte di San Francesco

Era dunque finita l'estate quando Pio II, che stava trascorrendo una vacanza a Tivoli, ricevette un invito dal Cardinale Giovanni di S.Sisto, primo commendatario dell'Abbazia di Subiaco (Giovanni Torquemada, zio di Tomas, il domenicano che organizzò l'Inquisizione) a visitare il monastero di Subiaco. C'erano motivi politici che spingevano entrambi ad incontrarsi: sancire la rappacificazione tra le diocesi di Subiaco e quella di Tivoli (alleata di Farfa) che da sempre erano in conflitto per tutta una serie di contrasti inerenti alla giurisdizione spirituale e alla rivendicazione di vari paesi e territori della Valle dell'Aniene.
La stessa Agosta era contesa sia da Subiaco che da Tivoli.

Così Sua Santità, accompagnato da quattro Cardinali, era partito da Tivoli alla volta di Subiaco.
Era previsto che il viaggio sarebbe durato due giorni: Pio II avrebbe dormito presso gli Orsini a Vicovaro, la mattina successiva avrebbe visitato il convento di San Clemente, oggi noto come San Cosimato e poi sarebbe ripartito alla volta di Subiaco che avrebbe raggiunto in serata. Il papa infatti aveva deciso di consumare il pranzo in una cornice idilliaca: nella pace della campagna e vicino ad una fonte. Così, con tutto il suo apparato di cortigiani, si fermò ad Agosta nei pressi del laghetto sottostante al castello. Gli abitanti di Agosta lo accolsero con calore e per fargli onore gareggiarono tra loro a pescare le trote più grosse nello specchio d'acqua per poi cucinarle e offrirle al pontefice.
La gara si estese a tutta la popolazione accorsa fino a Subiaco.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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