Villa Colonna di Belpoggio

Conosciuta come parco pubblico di Villa Desideri (dal cognome degli ultimi proprietari privati, ha trasmesso il suo nome ad un intero quartiere di Marino, in gran parte costruito su terreni originariamente pertinenti alla villa) era una residenza suburbana della famiglia Colonna, feudataria di Marino.
La villa settecentesca, di forma cubica a tre piani, è stata rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale. L'edificio ricostruito dopo un periodo di abbandono, nel 1983 è stato restaurato ed ampliato con l'aggiunta della caratteristica finestratura a pianta curvilinea; vi ha sede la biblioteca comunale "Vittoria Colonna" mentre il resto è la principale area di verde pubblico del centro storico.

Veduta del centro storico di Marino dalla villa in una veduta di Gaspar van Wittel
Gaspar van Wittel - Veduta del centro storico di Marino dalla villa

La villa fu costruita da Filippo I Colonna che la dedicò alla moglie Lucrezia Tomacelli, una nobildonna napoletana, nella prima metà del XVII secolo.
La proprietà fondiaria annessa alla villa si estendeva per alcune decine di ettari. Alla fine del Settecento, la villa fu venduta a Marianna dei Conti di Marsciano, rampolla dell'antica famiglia patrizia umbra, che la modificò grazie all'architetto Luigi Agostini ampliando l'edificio, che diventò rettangolare e ammodernandone lo stile secondo la moda neoclassica di allora.

Durante il XIX secolo la villa fu di diversi proprietari, che incominciarono a smembrarla e a venderla della proprietà. Il 4 ottobre 1832 Gregorio XVI venne in questa villa dove villeggiava il cardinale Mario Mattei. Il 6 giugno 1875 nella villa fu alloggiato Giuseppe Garibaldi, ospitato dal Comune con la spesa di 297 lire.
Verso la fine del XIX secolo la villa (almeno quello che ne restava) fu acquistata dal marchese Giulio Desideri.
Divenne poi un autoparco delle ambulanze dopo lo sbarco degli Alleati ad Anzio poi il 2 febbraio 1944 a palazzina e giardini furono rasi al suolo dal bombardamento aereo.

Dopo i Desideri, la villa fu rilevata dalla società "La Moderna" che nel 1975 cedette parte della proprietà al Comune (l'attuale parco pubblico) per ottenere il permesso di edificabilità; nacque così l'attuale quartiere Villa Desideri.

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