Sagra dell'uva

Si svolge ogni anno durante il primo fine settimana di ottobre ed è nota in tutta Italia per la sua tradizione vitivinicola in quanto patria del vino bianco DOC Marino. Tale sagra ha il vanto di essere una delle feste del vino più antiche di Italia. Il suo scopo scopo principale è promuovere l'omonimo prodotto vinicolo locale. La Sagra dell'Uva non coincide soltanto con il tempo della vendemmia, ma anche con un'antica festa del Rosario, sotto la cui protezione era stata posta la spedizione navale religiosa, istituita da papa Pio V per la vittoria riportata la prima domenica di ottobre del 1571 nelle acque di Lepanto contro i Turchi; alla battaglia parteciparono anche i Marinesi, con a capo il loro principe Marcantonio Colonna. Fino ad alcuni anni fa, uno scudo turco era portato a spalla in processione e fu per prima la fontana monumentale dei Mori a zampillare vino. Quindi la sagra dell'uva di Marino rappresenta il connubio tra passato e presente, tra storia e modernità, in cui la musica e il vino sono gli elementi fondamentali per divertirsi in una grande festa popolare a cielo aperto.

Fontana dei Quattro Mori
Ingrandisce foto Fontana dei Quattro Mori

Durante la Sagra dell'Uva si svolge uno dei cortei storici in costume più antichi d''Italia: la prima edizione si tenne nel 1929 e fu saltuariamente ripresa negli anni successivi finché non si riprese a celebrarla con continuità a partire dal 1969 per iniziativa del gruppo culturale "Storia ed Arte": Dagli Anni Novanta del XX sec il corteo viene curato da due associazioni culturali che realizzano i costumi e reperiscono i figuranti: "Arti e Costumi Marinesi" (nata nel 1995) e "Lo Storico Cantiere" (nata nel 1991).
Fu Leone Ciprelli a comprendere il valore di certe tradizioni popolari locali e a fondere insieme i molteplici elementi caratteristici del luogo con quelli altrettanto tipici del folklore romanesco. Nel 1925 fu l'ideatore e per molti anni l'animatore e il promotore e il finanziatore della Sagra dell'Uva che per questo la Sagra dell'Uva si identificò con lui per molto tempo.

Nella Sagra dell'Uva si rintracciano i valori contadini dell'ospitalità e della generosità, gli echi delle feste carnascialesche medievali e rinascimentali nonché delle feriae vindemiales o vindemialia degli antichi romani. Si svolge alla fine dell'estate coincide quando i contadini si "appropriano" dei grappoli di uva per cui si propongono di riparare al loro "furto"cedendo alla Madre Terra una parte del sottratto: uva o vino risarcendola simbolicamente del danno perpetrato.

Sfilata storica
Ingrandisce foto Sfilata storica

Il programma della festa cambia ogni anno e comprende molti eventi. Si inizia al mattino con una solenne processione in cui le Confraternite accompagnano la statua della Madonna del Rosario, issata su un antico settecentesco carro processionale e portata a spalla per le vie della città. Giunta in duomo, riceve da bambini, vestiti in abito tradizionale e rappresentanti la collettività locale, vino e uva come ringraziamento per la protezione offerta ai vigneti. Dopo la consacrazione inizia nel pomeriggio la seconda parte della festa che si apre con la commemorazione della battaglia di Lepanto da parte di personaggi in costume rinascimentale che sfilano con cavalli ed armature. Il corso principale è percorso dal al corteo di nobili che, preceduti da un Gonfaloniere o Castellano, si recano alle porte della città per ricevere il vittorioso principe di ritorno dalla battaglia di Lepanto. Una volta incontratolo e offertegli le chiavi della città, tutti insieme rientrano nel rinascimentale palazzo della famiglia Colonna, attuale sede del Municipio.

È poi la volta, a pomeriggio inoltrato, della parte più suggestiva della festa del vino di Marino che giunge al momento più bello nel "miracolo delle fontane": da tutte le fontane della città sgorga vino per quasi un'ora mentre i carri allegorici sfilano per le vie del centro. E' tutto un susseguirsi di gruppi folk, di canti e balli popolari, di canzoni prettamente romanesche. In questo tripudio folkloristico avviene la "distribuzione" dell'uva da balconi e dai carri allegorici alla folla presente oppure semplicemente cogliendola da festoni. L'allegria e lo scherzo trionfano.
Molte sono le persone sedute nelle bettole o nelle osterie intente a consumare pantagrueliche cartate di porchetta, di prosciutto innaffiate dal vino. Riaffiora l'atmosfera popolare romanesca della spensierata gita di fine settimana che coinvolge tutta Marino compresi i vicoli e le piazzette del borgo medievale o dell'antico castrum romano.

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