Altre chiese

Chiesa della Santissima Trinità

È la sede della seconda parrocchia, per numero di fedeli, del centro storico. Ha una sola navata arricchita da sei cappelle laterali. Da ammirare la venerata immagine miracolosa del Santissimo Crocifisso di Marino, traslata nella chiesa il 14 giugno 1637. Nell'abside è conservata una Santissima Trinità di cui alcuni sostengono che sia opera di Guido Reni (1575-1642) altri al suo contemporaneo Giovanni Francesco Gessi (1588-1645).
Fu costruita dalla congregazione dei Chierici Regolari Minorifra il 1635 ed il 1636 fuori dalle mura basso-medioevali del castello, lungo la via Maremmana Inferiore. A essi, forse scacciata dalla chiesa durante le vicende della Repubblica Romana (1798-1799) e dell'occupazione napoleonica (1807-1815), subentrarono dal 3 novembre 1836 i religiosi della congregazione dei Padri della Dottrina Cristiana, che aprirono una scuola superiore per i giovani marinesi. Costoro rimasero a gestire la chiesa e l'annesso convento fino al dicembre 1870 quando il primo consiglio comunale post-unitario, a maggioranza, anticlericale votò il loro allontanamento nonché la vendita del convento e della chiesa al marchese Francesco Fumasoni-Biondi. Nel 1920 il marchese Achille Fumasoni-Biondi fece restaurare la chiesa, che negli anni Cinquanta del XX secolo diventò di proprietà diocesana e divenne parrocchia.

Marino
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Chiesa di Santa Maria delle Grazie

È sede della terza parrocchia per grandezza; ha infatti circa 1500 fedeli. Ha una sola navata con quattro cappelle laterali. Vi sono custoditi: una Madonna delle Grazie del XV secolo, attribuita a Benozzo Gozzoli; un San Rocco (inizialmente nella chiesa di San Rocco nell'omonima località) forse del Domenichino (1581-1641) o di Mattia Farnese (1631-post 1681).
L' ex-convento, attiguo alla chiesa, attualmente è utilizzato come Ostello della Gioventù ed è gestito dal Comune.
La chiesa forse fu edificata tra il XIV ed il XV secolo come sede dell'Arciconfraternita del Gonfalone di Marino; detta Arciconfraternita nel 1580 la concesse (insieme ai terreni annessi) ai padri Agostiniani. Costoro vi costruirono vicino un convento rimasto aperto fino al 1807.

La facciata venne rimaneggiata nel 1634, con il contributo dell'architetto Vincenzo della Greca, mentre il convento annesso invece subì evidenti restauri nel XVIII secolo.
Nel 1807, con l'occupazione napoleonica dello Stato della Chiesa e l'annessione del Lazio alla Francia, vennero espropriati i beni ecclesiastici; il convento degli Agostiniani fu chiuso e dato in alloggio a privati. Nel 1815, con la caduta di Napoleone Bonaparte e il ritorno di papa Pio VII a Roma, i religiosi rientrarono in possesso di quasi tutti i loro beni e del convento con l'annessa chiesa. Nel 1954 la chiesa è diventata parrocchia. Nel 1964 sono stati restaurati la facciata e l'interno; altri lavori sono stati fatti anni Novanta del XX secolo, con il recupero del quartiere Borgo Garibaldi.

Marino
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Chiesa e convento del Santissimo Rosario

La chiesa conventuale di Maria Santissima del Rosario o di San Domenico è un luogo di culto cattolico annesso all'imponente edificio del convento delle suore domenicane di stretta osservanza. Ha una pianta a croce greca sormontata da cupola, il tutto rivestito da eleganti stucchi bianchi in stile rococò. Fu progettata dall'architetto Giuseppe Sardi (1630 circa-1699) e realizzata solo attorno al 1712.
Il convento venne fondato l'8 maggio 1675 con bolla di papa Clemente X, e la sua prima badessa fu madre Maria Isabella Colonna, sorella del duca di Marino Lorenzo Onofrio I Colonna, suora del convento delle suore domenicane dei Santissimi Domenico e Sisto.

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