Fradiacono Domenico detto in tiburtino Scanzinu: un grande fantino

Chissà quanti Tiburtini si sono distinti in passato per perizia, ingegno, abilità e di loro si è persa ogni memoria. Uno di questi è appunto Fradiacono Domenico detto Scanzino (in tiburtino Scanzinu). Chi era costui? Probabilmente ai nostri concittadini "seniores" il suo nome è abbastanza noto essendosi spento nel 1952, ma ai più il suo nome non dice assolutamente nulla.
Domenico Fradiacono, nato a Tivoli il 15 gennaio 1877 da Mariano Fradiacono e Caterina Serafini e morto il 20 gennaio 1952, era un fantino con la "F" maiuscola avendo partecipato dal 1896 al 1919 a ben ventinove palii di Siena, difendendo i colori di tredici contrade, vincendone ben sette dei quali i primi due consecutivi da debuttante all'età di soli diciannove anni.
Vinse al suo esordio, come fantino de La Torre, i primi due pali del 2 luglio e del 26 agosto 1896 cavalcando nel primo Farfallino e nel secondo Febo. Fece quindi per sé e per la contrada quello che nel gergo senese si dice cappotto ossia partecipare e vincere i due palii ordinari di uno stesso anno. Inutile dire che è piuttosto arduo fare il cappotto.

Scanzino
Ingrandisce foto Scanzino

Se il 1896 andò bene, anche il 1897 non andò certamente male: Scanzino vinse, correndo per La Giraffa, il palio del 4 luglio montando Febo. Portò alla vittoria la contrada Il Nicchio il 2 luglio 1901 cavalcando Nocciola; il 16 agosto 1902 trionfò con Baio stella in fronte correndo per La Tartuca. Il 4 luglio 1909, montando Baia dorata del Sampieri, fece vincere la contrada La Lupa dopo di che riportò alla vittoria La Tartuca in sella a Stella il 16 agosto 1910.
Solo una volta, in tante corse disputate, Scanzino cadde lasciando correre il cavallo senza guida.
Domenico, che era fra l'altro fratello di Antonio Fradiacono detto Scansinetto (corse in tre palii), nel corso della sua lunga carriera da fantino ebbe vari incidenti. Fu ricoverato per una ferita alla regione temporale sinistra il 15 agosto 1907 al S.Maria della Scala (da cui volontariamente si allontanò il giorno seguente) per una caduta verificatasi durante la quarta prova del palio, in cui lui difendeva i colori de La Torre. Ciò causò la sua non partecipazione al palio.

Un altro incidente gli comportò ancora il ricovero al predetto S.Maria della Scala; qui rimase dal 30 settembre fino al 27 ottobre 1907 per frattura al braccio destro. Interessante è la sua lettera di ringraziamento scritta alla contrada Tartuca e riportata nell'articolo comparso su "La Vedetta senese" e datato 23 luglio 1902.
Invece un altro articolo de "La vedetta senese" del 12/13 febbraio 1913 riporta la notizia che il trentasettenne Domenico Fradiacono, di Mariano, nativo di Tivoli e domiciliato ad Asciano, era stato arrestato per ubriachezza molestia. Anche un articolo, tratto da "Il Carroccio" a firma di Roberto Filiani, non ne fa un lusinghiero ritratto tanto che lo definisce "L'assassino con la pistola" (detto articolo è consultabile su http://www.ilpalio.org/scfradiacono2.htm.
Con molta probabilità Domenico tornò a Tivoli nel 1921 e forse, parlando delle proprie imprese - data la scarsa informazione dei media di quei tempi - veniva anche preso in giro dagli amici e paesani all'epoca non certo colti. Come cambiano i tempi! Ai giorni odierni sarebbe diventato una persona di successo al pari di "Aceto".

Scanzino
Scanzino

A ritrovarne la memoria è stato il sig. Bruno Cappellina che, per caso, commentando con sua nuora Cinzia i soprannomi tiburtini, riportati nel libro di Antonio Mancini "La lingua tiburtina", ha appreso da lei che il soprannome della sua famiglia Fradiacono era appunto "Scanzinu" . Tale detto era stato dato al suo bisnonno Domenico, di cui molto ignorava ma sapeva che era stato un fantino e aveva vinto dei palii. La sig.ra Cinzia però non aveva specificato che erano quelli di Siena.

A quel punto il Sig. Bruno, spinto dalla curiosità di saperne qualcosa di più, operando una ricerca tramite il computer riuscì, con suo grande stupore, a scoprire l'eccezionalità del personaggio in questione il quale, montando così bene a pelo, probabilmente era un buttero.
La redazione di Tibursuperbum, cui il sig. Bruno si è rivolto per divulgare tale sua scoperta unitamente alla richiesta di avere ulteriori notizie sul famoso fantino, prega i numerosi Tiburtini (nonché le antiche Confraternite) che visitano con assiduità il nostro sito di inviare alla nostra posta elettronica eventuale documentazione e/o notizie del personaggio in questione. Ne daremo puntualmente notizia ai nostri lettori ed in primis al Sig. Bruno e alla Sig.ra Cinzia, che gentilmente ci hanno inviato anche il materiale fotografico in loro possesso e qui utilizzato, unitamente alla documentazione spedita loro dall'archivista della contrada della Torre di Siena, che ha chiesto per il proprio archivio copia di eventuali foto o lettere che saranno reperiti sul nostro Campione "Scanzinu". Un vero vanto per Tivoli, la nostra città.
Per approfondire la conoscenza di Scanzino, la redazione di Tibursuperbum suggerisce, a chi ne fosse interessato, in quali pagine dei tanti siti (di seguito riportati) trovare notizie sulla carriera sportiva del nostro concittadino. A noi invece interessa sapere qualcosa di più su Scanzino come uomo con i suoi affetti e amicizie.
Aiutateci a sapere qualcosa di più di questo tiburtino di cui Tivoli può andar fiera. Grazie.

L'appello è stato raccolto da un tiburtino, il sig. Giovanni Borboni, che ha inviato delle notizie in merito alla redazione del Notiziario Tiburtino su cui il nostro articolo su Scanzinu era stato pubblicato. A pag.10 del n.3- 2011 del suddetto giornale sono riportati i suoi ricordi. Era nato nel vicolo S.Antonio e qui c'era la stalla di Luigi Silvestri, detto Biciò, che guadagnava andando a prendere asini, buoi, cavalli, muli (che trasportavano le merci) al mercato, accudendole e foraggiandole nella sua rimessa e poi restituendole ai proprietari una volta finito il mercato. Proprio nella stalla di Biciò, conobbe Scanzinu che qui aveva "ricoverato" il proprio cavallo da corsa. Ricorda che era siccu comme 'n chiodu, vestiva sempre con la casacca da fantino. Disputava le gare cittadine che avvenivano dalla curva dei regressi ai giardini Garibaldi; si svolgevano una coppia la volta e finivano per "eliminazione".

Per saperne di più
http://www.tartuca.it/vittorie.htm
http://www.istrice.org/Contrada/Corsi/corsi.asp
http://www.ildonati.net/sito/siena/contrade/pantera.htm
http://www.nobilecontradadelnicchio.it/_nuovo/palio.html
http://palio.comune.siena.it/main.asp?id=3426
http://zh-cn.facebook.com/topic.php?uid=96052412475&topic=10688
http://www.ilpalio.org/scfradiacono2.htm
www.ilpalio.siena.it/Elenchi/f127.ashxl
http://www.contradadellatorre.it/alfid/contradadellatorre/pages/det_voce.asp?id=13http://www.ilpalio.org/notizie97.htm
http://www.ilpalio.org/notizie107.htm

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