La chiesa di S.Andrea

La chiesa di Sant'Andrea funziona come parrocchia dal 1926 ma solo nel 1957 fu nominata tale. Il santo patrono della chiesa è Sant'Andrea, fratello maggiore di S.Pietro, che fu martirizzato nella Russia meridionale (Crimea) intorno al 65 d.C.
Secondo lo Zappi, nel XVI sec. erano sessantasei le chiese tiburtine mentre la popolazione ammontava a sole quattro-cinquemila anime; questo pullulare di chiese si spiega col fatto che, essendo alta la criminalità, non ci si avventurava di buon grado per le vie cittadine e quindi si frequentava la chiesa più vicina alla propria abitazione o, se non c'era, si provvedeva, nel caso di nobili facoltosi, a costruirla.


Ingrandisce foto La chiesa di S.Andrea

Per ragioni economiche però col passar del tempo, non potendo far fronte alle spese per la loro manutenzione, molte di esse furono sconsacrate e divennero proprietà di privati che occuparono persino i campanili come nel caso di quello della Piazzetta dei Selci o dell'altro di San Nicola. Subirono invece ristrutturazioni secondo lo stile architettonico in voga le altre consacrate al punto da non riconoscere più facilmente quello originario (come nel caso di Sant'Andrea).

Nell'architettura attuale della chiesa di Sant'Andrea, infatti, si notano ancora pochissime tracce della basilica romana, costruita nel XII sec. Le tre navate erano un tempo precedute da un portico (nartece) e sono andate perdute anche le pitture costituenti la Biblia pauperum che una volta decoravano le pareti o più limitatamente l'arco trionfale e l'abside (restano solo tracce che un eventuale restauro potrebbe riportare alla luce). Non si ha traccia della cripta romanica.


Ingrandisce foto Il campanile romanico

La costruzione romanica è presente nel campanile pur essendo stato modificato nella parte terminale con l'aggiunta della piramide. Osservandolo si nota che il materiale impiegato fu recuperato da edifici di età romana (imperiale); le decorazioni di porfido e serpentino ricordano l'opus sectile e le colonne sono stipiti riadattati. Il campanile presenta tre ordini: bifore al primo piano, trifore al secondo, nell'ultimo colonnine a stampella; il tetto in origine era ad un solo spiovente come si evidenzia dalla volta originaria della cella campanaria mentre le cornici sono mensolette di marmo.

Di gusto romanico è anche l'uso di restringere la navata centrale verso l'abside per concentrare lo sguardo dei fedeli verso l'altare maggiore. Purtroppo non si ha più traccia della cripta romanica.

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