La chiesa di S.Maria del Ponte o di S.Rocco

La chiesa non esiste più in quanto essa sorgeva vicino il Ponte S.Rocco dove il fiume Aniene straripava causando infinite calamità; per la precisione era ubicata sulla riva opposta a quella su cui si ergevano gli splendidi tempi di Vesta e della Sibilla, in altre parole l’antica Acropoli tiburtina. Chi, venendo dall’Abruzzo (per gli antichi dal Sannio) varcava la cinta muraria tiburtina attraverso Porta Cornuta, si imbatteva in questa chiesa che rappresentava l’edificio più avanzato della città. La sua ubicazione era quindi quanto mai unica e suggestiva non soltanto per la visione prospiciente dell’Acropoli ma soprattutto per il fatto di essere circondata dalle acque dell’Aniene e del suo canale “Stipa”.

Chiesa di S.Maria del Ponte
Ingrandisce foto Chiesa di S. Maria del Ponte

Quando fu deciso di iniziare i lavori, finalizzati a deviare il letto del fiume per scongiurare ulteriori calamità, ci si rese conto che la chiesa doveva essere abbattuta per non penalizzare l’impresa; così nel 1839, secondo il Coccanari, il sacro luogo di culto fu demolito.

L’unica cosa che si salvò fu un affresco, ancora visibile, perché fu trasferito in un’altra chiesa tiburtina. L’affresco salvato è la Madonna del Ponte (sec.XV); chiaramente vi è ritratta la Madonna con in braccio il Bambino.
Chi vuole ammirarla può recarsi nella chiesa di S.Andrea (non lontana da Piazza del Plebiscito) dove è custodita nella navata sinistra dal 1875.

Accanto alla chiesa di S. Maria del Ponte sorgeva un ospedale (Hospitale de Domina de Ponte 1573); esso, insieme a quello di S.Giovanni, durante il Settecento era sottoposto agli stessi impegni e doveri dell’ospedale dell’Annunziata. Particolarmente toccanti erano le cerimonie che si svolgevano in questa chiesa e di cui si è conservato il ricordo; tra di esse particolarmente suggestiva era quella in cui si svolgeva l’assegnazione della dote ad una ragazza da marito che, essendo povera, non aveva la possibilità di accasarsi non avendo la dote.

Affresco della Madonna del Ponte
Affresco della Madonna in Trono

La scelta della zitella da addotare era di pertinenza della locale confraternita (Confraternita del Ponte o di S.Rocco, la cui nascita risaliva al lontano 1388 essendo sorta presso la chiesa di S.Leonardo); a Natale invece era portato in processione il Bambinello. A questi riti si aggiungevano quelli per S.Antonio Abate, per S.Rocco e per Maria Maddalena. La chiesa infatti custodiva solo tre altari: uno era dedicato a S.Rocco, un secondo a S.Antonio Abate ed infine un terzo a Maria Maddalena.

Il Crocchiante ricorda che nel 1597 l’immagine della Vergine fu “portata nel sacello costruito da Giulio Tobaldi nell’anno 1520 dalle radici del ponte vicino, con l’assenso della famiglia Tobaldi al tempo del priorato di Ottavio Croce” (il sacello era la cappella dell’altare maggiore).

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