Santuario della Fortuna Primigenia

Il grandioso santuario della Fortuna Primigenia rappresenta uno dei luoghi di culto più importanti del mondo romano. Il complesso monumentale, che occupa un'area di vaste dimensioni, risale probabilmente alla metà del II° sec. a.C., ma già Silla lo restaurò nel secolo seguente. La ricostruzione in forme monumentali del santuario della Fortuna Primigenia era già stata avviata dalle famiglie più ricche ed importanti di Palestrina, (Auli, Saufeii, Feidenatii, Dindii, Magulnii) famiglie che scomparvero con la conquista e distruzione sillana della città. Questi personaggi sono sicuramente da identificare con i ricchi mercanti prenestini che operarono a Delo tra la fine del II secolo a.C. e l'età sillana.


Ingrandisce foto La sede dell'Oracolo

Di chiara ispirazione ellenistica è la soluzione architettonica adoperata per la ricostruzione del santuario secondo una visione urbanistica unitaria, che collegava la città al tempio e sottolineava l'importanza del centro di culto. Romano è invece l'uso dell'opera cementizia, che permetteva una realizzazione veloce ed economica dell'opera, resa possibile dall'utilizzazione della grande manodopera fornita dagli schiavi.

Sembra quindi sicura una datazione del complesso ai decenni finali del II secolo a.C., confermata del resto dalle decorazioni pittoriche di I stile e dall'analisi stilistica dei capitelli e delle statue. In posizione dominante sul Foro e sulla città, si articola su terrazze artificiali collegate da rampe e scalinate, culminanti in un'ampia cavea di forma teatrale, coronata da un portico e da un tempietto circolare. Tutto il complesso del santuario ruota su una serie di terrazze sovrapposte, collegate da rampe e scalinate, perfettamente assiali al tempio superiore e alla statua di culto, che rappresentava il centro ideologico di tutto il sistema.


Ingrandisce foto Il Palazzo Barberini-Colonna

Attualmente, l'area archeologica si compone di due parti. La parte inferiore comprende: il Foro, la Basilica, il Solarium, l'Erario, il Tempio vero e proprio dove venivano dati i responsi dell'oracolo, la Grotta dove essi venivano custoditi nel cofanetto d'olivo ed infine il passaggio segreto che univa il Tempio con la Grotta e la Sala absidata.

Nella parte superiore si trovano: il colonnato semicircolare ed il Palazzo baronale dei Principi Barberini (che ospita il Museo Nazionale Prenestino); in una sala del museo è custodito il famoso mosaico del Nilo che ornava il pavimento della sala absidata.

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