Filettino- Monte Viglio (2159 m)

Transitando da Subiaco, occorre raggiungere prima gli Altopiani di Arcinazzo, quindi passando sotto Trevi, pervenire a Filettino proseguendo con l'auto fino ad incrociare il valico di Serra Sant'Antonio. Parcheggiare nel piccolo spiazzo e iniziare il cammino immettendosi sul vasto stradone sterrato situato, stando con le spalle alla strada proveniente da Filettino, sulla destra del predetto parcheggio. Dopo un'iniziale lieve salita, il percorso diventa pianeggiante snodandosi parallelamente alla boscosa cresta della Insuglietta. Fatti quasi 2 km, si raggiunge, dopo ca. 20/30 minuti, la perenne Fonte della Moscosa (quota 1619) ben segnalata dai cartelli.Il Monte Viglio può essere raggiunto o con il sentiero 696a o con il 651.

  • Partenza: dal valico di
    Serra sant'Antonio(m.1608)
  • Arrivo: Monte Viglio m 2159
  • ore di salita in invernale: 4,00
  • ore di salita senza neve: 2,30/3,00
  • dislivello m.650

Diamo di seguito la descrizione dei due sentieri.

Monte Viglio
Ingrandisce foto Monte Viglio

Il 651, contrassegnato da segnaletica bianco-rossa, inizia sulla destra della Fonte della Moscosa come ben evidenzia il cartello. Inizialmente molto ripido, il percorso supera il bosco girando a sinistra, quindi perviene, superato un enorme masso, sulla cresta del Monte Piano ricongiungendosi con il 696a.

Il 696a invece inizia a sinistra della Fonte della Moscosa in direzione est/sud-est.Anche qui il percorso è interamente segnato.E' questo senza dubbio più interessante e bello. Si prosegue risalendo un vallone piuttosto ampio e si raggiunge la Madonnina. Osservare la vista panoramica che si gode da lì. Riprendendo a camminare occorre, finito il bosco, superare una ripida salita (erbosa se non si è in inverno) fino a raggiungere la cresta del Monte Piano e quindi i Cantari (q. 2050). Da questo punto in poi l'escursione diventa ancor più spettacolare correndo tutta sulla cresta nord del Monte Viglio, sospeso sui precipizi del sottostante Abruzzo mentre lo sguardo è attratto dal Velino, dal Cafornia, dalla Serra di Celano o Monte Tino, dall'Etra, dal Sirente in prima linea dietro i quali spuntano come per incanto tutte le cime del Gran Sasso. Persino il Terminillo sembrata a portata di mano.

Monte Viglio
Ingrandisce foto Il M. Viglio d'inverno

Continuando il percorso iniziano dei saliscendi che conducono alla sella denominata il Gendarme (q.2045), un imponente ammasso roccioso che sembra fare da sentinella alla conquista della vicina cima del Viglio. Il Gendarme richiede molta cautela richiedendo un'arrampicata. Se, fatto specialmente in inverno, questo passaggio è molto rischioso: occorre salire in cordata. Chi non se la sente di arrampicare, può sulla destra (chiaramente dalla parte dello strapiombo) prendere, prima della sella, il sentiero che permette di aggirare il Gendarme (lo stesso che si farà poi in discesa per evitarlo).

Proseguendo ancora salire sul sentiero ben tracciato e contrassegnato, si perviene sulla cima del Monte Viglio, contrassegnata da un'alta croce metallica. La vista è ancora più appagante aumentata anche dal crinale Lazio - Abruzzo che appare in tutta la sua bellezza fino ad arrivare al Monte Crepacuore (q. 1997) Il ritorno avviene sullo stesso itinerario compiuto all'andata.

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