Ponte Caipoli

Fa parte dell'acquedotto Aqua Marcia e risale al 144/140 a.C..
La sua architettura è alquanto tozza, caratterizzata da due arcate sovrapposte realizzate in mattoni. È largo m. 2.70, ha una profondità di m. 8, altezza mt. 6 e 4.5) inserite al di sotto di quello che doveva essere un bellissimo arco, un'altezza di m. 13.

Ponte Caipoli
Ingrandisce foto Ponte Caipoli

Nel fornice inferiore si notano distintamente sui piedritti una serie di fori da ponte e sulla volta, rinforzata con costoloni di laterizi, le impronte delle tavole della centina.
È stato appurato che il ponte fu restaurato sotto Adriano nel reticolato dello speco e nei rinforzi, oggi ridotti al nucleo cementizio, sul piedritto Nord-Ovest e sulla parete tufacea dell'opposta riva del fosso.

Se si guada il fosso passando sul ponte, è facile individuare dirimpetto la prosecuzione dello speco che, pur avendo le spalle rinforzate in reticolato, è per intero scavato nel tufo (larghezza mt. 1.20) con soffitto a volta.

Questo sito, appartenente al comune di Gallicano nel Lazio, fa parte di un itinerario di grande interesse, oltre che archeologico, paesaggistico e faunistico che attraversa un territorio tra i più affascinanti della provincia romana, in un suggestivo ambiente naturale, solcato anticamente anche da ben quattro degli acquedotti pubblici di Roma (l'Anius Vetus, l'Aqua Marcia, l'Aqua Claudia e l'Anius Novus), a ridosso della Tagliata di S. Maria di Cavamonte e della storica tenuta di S. Pastore, raggiungibile da un'area attrezzata appositamente allestita.

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